Cosa è il bushcraft e perché dovresti provarlo
Il termine bushcraft deriva dall’inglese e significa letteralmente “saper fare nella boscaglia”. Si tratta di un insieme di conoscenze e abilità che ti permettono di vivere e sopravvivere in ambienti naturali e remoti, sfruttando le risorse che trovi sul posto per soddisfare i tuoi bisogni primari come cibo, acqua, fuoco e riparo.
Il bushcraft non va confuso con il survival, che è una situazione di emergenza in cui devi cercare di uscire da una condizione di pericolo o disagio. Il bushcraft è invece una scelta volontaria di avventurarsi nella natura per mettersi alla prova, imparare nuove cose e godere della bellezza e della pace che essa offre.
Le origini del bushcraft
Il bushcraft è una pratica antica quanto l’uomo, che fin dalla preistoria ha dovuto adattarsi agli ambienti naturali per sopravvivere. Le popolazioni indigene di tutto il mondo hanno sviluppato nel tempo tecniche e tradizioni di bushcraft che sono state tramandate di generazione in generazione.
Si tratta di una pratica che richiede conoscenza, abilità e rispetto per l’ambiente. Il bushcraft non è solo sopravvivenza, ma anche esplorazione, avventura e apprendimento.Per praticare il bushcraft non serve avere attrezzature costose o sofisticate. Basta avere gli strumenti essenziali per accendere un fuoco, costruire un rifugio, procurarsi cibo e acqua, e orientarsi. Il resto dipende dalla tua creatività e dalla tua capacità di adattarti alle condizioni del luogo.Il bushcraft ha molti benefici per la mente e il corpo. Ti permette di staccare dalla routine e dallo stress della vita moderna, di entrare in contatto con la natura e con te stesso, di sviluppare la tua autostima e il tuo spirito di avventura. Inoltre, ti insegna a essere più consapevole e responsabile del tuo impatto sull’ambiente.
Se vuoi provare il bushcraft, ti consigliamo di iniziare con delle escursioni brevi e semplici, in zone che conosci o che sono segnalate. Prepara uno zaino con l’essenziale, ma non dimenticare di portare anche una mappa, una bussola, un cellulare carico e un fischietto e un coltello.
Informa sempre qualcuno della tua destinazione e del tuo ritorno.
In questo articolo voglio condividere con voi alcune delle tecniche che ho imparato nel corso delle mie avventure nella natura selvaggia. Il bushcraft è l’arte di vivere in armonia con l’ambiente naturale, sfruttandone le risorse per soddisfare i bisogni primari come il cibo, l’acqua e il riparo. Non si tratta solo di sopravvivenza, ma anche di rispetto, conoscenza e creatività.
Tra le tecniche di bushcraft più importanti ci sono:
- L’accensione del fuoco: il fuoco è fondamentale per riscaldarsi, cucinare, illuminare e segnalare la propria presenza. Per accendere un fuoco si possono usare diversi metodi, come l’acciarino, la lente d’ingrandimento, il fuoco per attrito o il fuoco per percussione. Bisogna scegliere il luogo adatto, preparare il materiale combustibile e mantenere il fuoco sotto controllo.
Come accendere un fuoco con metodi primitivi.
Se ti trovi in una situazione di sopravvivenza o semplicemente vuoi sperimentare le tecniche dei nostri antenati, puoi provare ad accendere un fuoco con metodi primitivi, cioè senza l’uso di accendini, fiammiferi o altri strumenti moderni. In questo articolo ti spiegherò alcuni dei metodi più comuni e efficaci per ottenere il fuoco a partire da materiali naturali.
Prima di tutto, devi procurarti i seguenti elementi:
- Esca: si tratta di materiale secco e facilmente infiammabile, come erba, muschio, corteccia, carta, cotone o pigne. L’esca serve a prendere fuoco dalle scintille o dal calore generato dal metodo di accensione e a trasmetterlo alla legna minuta.
- Legna minuta: sono pezzi di legno secco e sottile, come rametti, trucioli o bastoncini. La legna minuta serve a mantenere il fuoco vivo e a farlo crescere fino a poter bruciare la legna grossa.
- Legna grossa: sono pezzi di legno più spessi e robusti, come ceppi, tronchi o rami. La legna grossa serve a produrre un fuoco duraturo e caldo, adatto per cucinare o riscaldarsi.
Ora che hai i materiali necessari, puoi scegliere uno dei seguenti metodi di accensione:
- Metodo a frizione: consiste nel fregare due pezzi di legno tra loro fino a produrre abbastanza calore da far bruciare l’esca. Ci sono diverse varianti di questo metodo, come quello a sega, quello ad aratro, quello ad arco o quello a trapano. Il vantaggio di questo metodo è che non richiede altri strumenti oltre al legno, ma lo svantaggio è che richiede molta forza e abilità.
- Metodo a percussione: consiste nel colpire due pietre tra loro fino a produrre delle scintille che cadono sull’esca. Le pietre devono essere dure e contenere ferro o silicio, come il quarzo, la selce o la pirite. Il vantaggio di questo metodo è che è più veloce e facile del metodo a frizione, ma lo svantaggio è che richiede delle pietre adatte e non sempre disponibili.
- Metodo a lente: consiste nel concentrare i raggi solari su un punto dell’esca con una lente di ingrandimento o un altro oggetto trasparente e curvo, come una bottiglia d’acqua o una pellicola. Il vantaggio di questo metodo è che è molto semplice e sicuro, ma lo svantaggio è che richiede una fonte di luce solare intensa e diretta.
- Metodo con l’acciarino: Dovete avere sia del materiale fine e leggero, che prenderà fuoco facilmente, sia del materiale più spesso e resistente, che manterrà la fiamma a lungo. Disponete il materiale infiammabile sulla base in modo da creare una piccola piramide, lasciando uno spazio al centro per inserire l’acciarino.Il terzo passo è accendere l’acciarino e provocare delle scintille sul materiale infiammabile. Per fare questo, dovete tenere l’acciarino con una mano e sfregare con forza la pietra contro la lama metallica con l’altra mano. Le scintille che si generano devono cadere sul materiale fine e leggero, che si incendierà rapidamente. Se non ci riuscite al primo tentativo, ripetete l’operazione fino a ottenere una fiamma.
Qualunque metodo tu scelga, devi seguire questi passaggi per accendere il fuoco:
- Prepara una base isolante per il fuoco, come una lastra di pietra, un pezzo di metallo o una zolla di terra.
- Disponi l’esca in un mucchietto al centro della base e lascia uno spazio per inserire la fonte di calore o le scintille.
- Applica il metodo di accensione scelto fino a far prendere fuoco all’esca.
- Aggiungi gradualmente la legna minuta all’esca incandescente, formando una struttura a piramide o a tipi.
- Soffia delicatamente sul fuoco per alimentarlo con ossigeno e farlo crescere.
- Aggiungi la legna grossa quando il fuoco è abbastanza forte da bruciarla.
Una buona esca?Il fatwood. Cos’è il fatwood? È un tipo di legno resinoso che si ottiene dai resti di alberi di pino morti, soprattutto dalle radici e dai nodi dei rami. Il fatwood è un’eccellente esca per accendere il fuoco, perché brucia facilmente e a lungo, anche se è bagnato. Inoltre ha un profumo gradevole e rilassante.
Il fatwood si trova in natura, ma bisogna saperlo riconoscere e lavorare. In questo post vi darò alcuni consigli su come fare. Innanzitutto, dovete cercare dei pini morti o danneggiati, che hanno dei rami rotti o delle ferite nella corteccia. Queste sono le zone dove la linfa si accumula e si indurisce in resina. Se tagliate un ramo e vedete che il legno è duro, lucido e ha un colore arancione traslucido, avete trovato il fatwood . Potete usare un’accetta o un coltello per tagliare via il legno marcio e la corteccia, e ottenere dei pezzi di fatwood da portare con voi.
Per usare il fatwood come esca, dovete raschiarlo o tagliarlo in piccole scaglie, che potete accendere con un accendino, un fiammifero o un acciarino. Il fatwood brucerà con una fiamma intensa e calda, che vi permetterà di accendere altri materiali combustibili, come foglie secche, cortecce o rametti. Il fatwood è molto utile in situazioni di emergenza o di sopravvivenza, ma anche per fare un fuoco in campeggio o in giardino.
Il fatwood è una risorsa naturale che vale la pena conoscere e sfruttare.
Congratulazioni! Hai appena acceso un fuoco con metodi primitivi! Ora puoi goderti il calore e la luce del tuo focolare naturale.
ATTENZIONE !!! Esistono delle norme che regolano l’accensione dei fuochi all’aperto e che stabiliscono le sanzioni per chi le viola. In generale, è vietato accendere fuochi nei boschi e ad una distanza inferiore a 20 o 100 metri dai medesimi, a seconda delle disposizioni regionali .
La costruzione del riparo.
- La costruzione del riparo: il riparo serve a proteggersi dalle intemperie, dagli animali e a creare un luogo confortevole dove riposare. Per costruire un riparo si possono usare materiali naturali come rami, foglie, cortecce o neve, oppure materiali artificiali come teli, corde o tende. Bisogna tenere conto del clima, del terreno e della sicurezza. Se ti trovi in una situazione di emergenza in mezzo alla natura, una delle cose più importanti da fare è costruire un riparo che ti protegga dagli elementi. Un riparo ti può salvare la vita, mantenendoti al caldo, all’asciutto e al sicuro da animali pericolosi. In questo articolo, vedremo alcune tecniche per costruire un riparo con i materiali che si trovano nell’ambiente circostante.
- La prima cosa da fare è cercare un luogo adatto per il riparo. Cerca una zona asciutta, pianeggiante e riparata dal vento, possibilmente vicino a una fonte d’acqua e a materiale combustibile per il fuoco. Evita le zone umide, le depressioni dove si può accumulare l’acqua, le zone esposte al sole diretto o ai fulmini.A seconda del tipo di ambiente in cui ti trovi, puoi sfruttare delle formazioni naturali come grotte, alberi caduti, rocce sporgenti o dune di sabbia per creare un riparo con poco sforzo. In alternativa, puoi costruire un riparo artificiale con dei rami, delle foglie, della neve o altri materiali che trovi intorno a te.
- Un tipo di riparo molto semplice e versatile è la capanna a falda, che consiste in una trave portante appoggiata tra due alberi o contro un albero e il terreno, e dei rami inclinati contro la trave per formare un tetto a spiovente. Il tetto va poi coperto con uno strato di materiale isolante come foglie, erba, muschio o neve.
- Un altro tipo di riparo è la capanna di detriti, che consiste in una piccola cavità creata sotto un albero con un incavo, un masso o un ceppo. La cavità va poi riempita con materiale morbido come foglie o erba per creare un letto isolante e coperta con dei rami per formare una porta.
- Se ti trovi in una zona desertica o con poca vegetazione, puoi costruire un riparo scavando una buca o una trincea nella sabbia e coprendola con un telo di plastica o con della sabbia appoggiata su dei rami. Questo tipo di riparo ti protegge dal sole e dal vento e mantiene una temperatura più fresca all’interno.
- Se ti trovi in una zona innevata, puoi costruire un riparo scavando una buca intorno a un albero sempreverde, in modo che i rami ti facciano da tetto. Oppure puoi costruire un igloo con dei blocchi di neve compatta o una quinzy con della neve ammucchiata e scavata all’interno.
Qualunque tipo di riparo tu scelga di costruire, ricordati di accendere un fuoco vicino all’entrata per riscaldare l’interno e segnalare la tua presenza. Inoltre, cerca di mantenere il riparo pulito e asciutto e di controllare periodicamente che non ci siano danni o infiltrazioni.
- L’orientamento: l’orientamento serve a sapere dove si è, dove si vuole andare e come raggiungere la destinazione. Per orientarsi si possono usare strumenti come la bussola, la carta topografica o il GPS, oppure metodi naturali come il sole, le stelle o i punti di riferimento. Bisogna avere una buona capacità di osservazione e di memoria. Se si decide di fare una passeggiata o un’escursione nel bosco, è importante sapere come orientarsi e come riconoscere i segni della natura. Ecco alcuni consigli utili per non perdersi nel bosco e godersi la natura in sicurezza.
Come leggere una mappa.
Le mappe sono degli strumenti che ci permettono di orientarci e di scoprire il mondo che ci circonda. Ma sappiamo davvero come usarle? In questo post vi darò alcuni consigli e spiegazioni per diventare dei veri esperti di cartografia.
Innanzitutto, dobbiamo sapere che esistono diversi tipi di mappe, a seconda dello scopo e della scala. Per esempio, ci sono le mappe politiche, che mostrano i confini e i nomi dei paesi e delle città; le mappe fisiche, che evidenziano i rilievi e i corsi d’acqua; le mappe tematiche, che illustrano un aspetto particolare, come il clima, la popolazione o le risorse naturali. Ogni mappa ha delle caratteristiche specifiche che dobbiamo conoscere per interpretarla correttamente.
Una delle più importanti è la legenda, ovvero l’insieme dei simboli e dei colori che indicano le varie informazioni presenti sulla mappa. La legenda si trova di solito in un angolo o in un bordo della mappa e ci aiuta a capire il significato di ogni elemento. Per esempio, su una mappa fisica possiamo trovare dei simboli che rappresentano le montagne, le pianure, i laghi, i fiumi, ecc. Su una mappa politica possiamo trovare dei colori diversi per ogni stato o regione. Su una mappa tematica possiamo trovare delle icone o delle grafiche che esprimono dei dati o dei concetti.
Un’altra caratteristica fondamentale è la scala, ovvero il rapporto tra le dimensioni reali di un luogo e quelle rappresentate sulla mappa. La scala si esprime con un numero o con una frazione e ci dice quante volte la mappa è ridotta rispetto alla realtà. Per esempio, una scala di 1:100000 significa che un centimetro sulla mappa corrisponde a 100000 centimetri (ovvero un chilometro) nella realtà. Più la scala è piccola, più la mappa è dettagliata e viceversa.
Infine, dobbiamo sapere come orientarci sulla mappa, ovvero come stabilire la direzione dei punti cardinali (nord, sud, est, ovest) e la posizione di un luogo rispetto a un altro. Per fare questo possiamo usare la rosa dei venti, ovvero un simbolo che indica il nord e le altre direzioni sulla mappa. La rosa dei venti si trova di solito vicino alla legenda o al centro della mappa. Per orientarci possiamo anche usare una bussola o il sole, se siamo all’aperto.
Spero che questo post vi sia stato utile e vi abbia fatto venire voglia di esplorare il mondo con le mappe. Ricordatevi che le mappe sono delle rappresentazioni semplificate e approssimate della realtà e che possono contenere degli errori o delle imprecisioni. Quindi non fidatevi ciecamente di una mappa, ma confrontatela sempre con altre fonti e con la vostra esperienza diretta. Buon viaggio!
Come usare una bussola.
La bussola è uno strumento indispensabile per chi ama esplorare la natura e non perdersi mai. Ma sapete come funziona e come si usa correttamente? In questo post vi spiegherò tutto quello che c’è da sapere sulla bussola, dai suoi componenti principali ai metodi per orientarsi con una cartina topografica. Siete pronti? Allora cominciamo!
La bussola è uno strumento che sfrutta il magnetismo terrestre per indicare sempre la direzione del nord. Questo ci permette di orientarci in qualsiasi luogo e condizione, anche se non abbiamo punti di riferimento visivi. La bussola è composta da una base di plastica trasparente, su cui è fissata una cassa circolare che contiene un ago magnetico libero di ruotare. La cassa ha una ghiera graduata che mostra i 360 gradi della circonferenza, e una freccia di orientamento che indica la direzione da seguire. Sulla base ci sono anche una freccia di direzione, che punta lontano dalla bussola, e delle linee di orientamento, che servono a far combaciare la bussola con la cartina.
Per usare la bussola dobbiamo tenerla sul palmo della mano, davanti al torace, e farla ruotare finché l’ago magnetico si allinea con la freccia di orientamento. A questo punto possiamo leggere il valore in gradi sulla ghiera graduata, che ci indica la nostra direzione rispetto al nord. Questo valore si chiama azimut ed è fondamentale per orientarsi con la cartina.
La cartina topografica è una rappresentazione grafica di una porzione di territorio, che mostra le sue caratteristiche fisiche e artificiali. Per orientare la cartina dobbiamo appoggiarla su una superficie piana e posizionare la bussola sopra, facendo combaciare le linee di orientamento con i bordi della cartina. Poi dobbiamo ruotare la ghiera graduata finché la freccia di orientamento punta verso il nord della cartina. Infine dobbiamo ruotare insieme la bussola e la cartina finché l’ago magnetico si allinea con la freccia di orientamento. A questo punto la cartina è orientata e possiamo individuare facilmente la nostra posizione e la nostra meta.
Ci sono diversi metodi per usare la bussola insieme alla cartina, ma uno dei più semplici è il seguente: scegliamo un punto sulla cartina verso cui vogliamo andare e tracciamo una linea retta che lo collega alla nostra posizione. Poi appoggiamo la bussola sulla cartina, facendo combaciare il lato lungo della base con la linea tracciata. Ruotiamo la ghiera graduata finché le linee di orientamento sono parallele ai bordi della cartina. Leggiamo il valore in gradi sulla ghiera graduata: questo è l’azimut del nostro tragitto. Solleviamo la bussola dalla cartina e teniamola davanti a noi, ruotandoci finché l’ago magnetico si allinea con la freccia di orientamento. Seguiamo la direzione indicata dalla freccia di direzione: questa è la direzione da prendere per raggiungere il nostro punto di arrivo.
Alcune regole fondamentali:
- Preparare il percorso. Prima di partire, è bene studiare il percorso che si vuole seguire, consultando una cartina topografica o una guida del luogo. Si può anche usare un GPS o un’applicazione per smartphone che indichi la posizione e la direzione da seguire. In ogni caso, è sempre meglio portare con sé una bussola e una carta fisica, in caso di malfunzionamento dei dispositivi elettronici.
- Seguire i sentieri segnati. Nel bosco, è consigliabile seguire i sentieri segnati da cartelli, pali o segni di colore sui tronchi degli alberi. Questi indicano la direzione e la difficoltà del percorso, e sono spesso collegati a punti di riferimento come rifugi, fontane o croci. Se si decide di uscire dal sentiero segnato, è bene lasciare dei segni sul terreno o sugli alberi che permettano di ritrovare la strada.
- Osservare il sole e le stelle. Il sole e le stelle sono degli ottimi alleati per orientarsi nel bosco. Il sole sorge a est e tramonta a ovest, quindi si può usare la sua posizione per determinare i punti cardinali. Se si ha una bussola, si può anche usare l’ombra di un bastone piantato nel terreno per trovare il nord: basta segnare la punta dell’ombra al mattino e al pomeriggio, e tracciare una linea che li unisca. Il punto medio della linea corrisponde al nord. Di notte, si può usare la stella polare, che indica sempre il nord.
- Riconoscere le piante e gli animali. Le piante e gli animali possono dare delle informazioni utili per orientarsi nel bosco. Ad esempio, i muschi tendono a crescere sul lato nord degli alberi, perché è più umido e ombreggiato. Le formiche costruiscono i loro nidi sul lato sud degli alberi, perché è più caldo e soleggiato. Gli uccelli migratori volano verso sud in autunno e verso nord in primavera. I fiumi e i ruscelli scorrono generalmente verso valle, quindi seguendoli si può raggiungere una zona più abitata.
Seguendo questi consigli, si potrà godere del bosco senza rischiare di perdersi.
Queste sono solo alcune delle tecniche di bushcraft che si possono imparare e praticare. Il bushcraft è una sfida continua, ma anche una grande soddisfazione.
L’accessorio che dovrete avere sempre è il coltello :
- Il coltello è uno strumento indispensabile per chi pratica il bushcraft o il survival in natura, ma richiede attenzione e responsabilità nel suo uso.
- Per scegliere il coltello più adatto alle proprie esigenze, bisogna tenere conto di alcuni fattori, come la forma e la lunghezza della lama, il materiale e il trattamento dell’acciaio, il tipo di manico e di fodero.
- Il coltello deve essere sempre ben affilato e pulito, per garantire un taglio efficace e sicuro. Per affilare il coltello si possono usare pietre abrasive, acciaini o strop.
- Il coltello deve essere sempre portato con sé nel bosco, ma in modo discreto e legale. In Italia esistono delle norme che regolano il porto e il trasporto degli strumenti da taglio, che dipendono dalla destinazione d’uso originaria e dalla disponibilità immediata dell’oggetto.
- Il coltello può essere usato per svolgere diverse attività nel bosco, come intagliare il legno, preparare il fuoco, costruire rifugi, tagliare cibi o cordami, scavare buche o trappole. Ogni attività richiede una tecnica specifica di impugnatura e di taglio, che deve essere appresa con pratica ed esperienza.
- Il coltello deve essere usato con rispetto per la natura e per gli altri esseri viventi. Non bisogna tagliare rami o piante senza motivo, né usare il coltello per cacciare o ferire animali se non in caso di estrema necessità.
- Il coltello deve essere usato con prudenza e consapevolezza dei rischi. Bisogna evitare di tagliarsi o ferirsi con la lama, ma anche di danneggiare il coltello o di perderlo. In caso di incidente, bisogna saper prestare i primi soccorsi e disinfettare la ferita.
ATTENZIONE !!! La legge n. 110/1975 penale prevede il divieto di porto di arma impropria (coltelli, archi, balestre, accette, forbici, attrezzi per arti marziali). Tali strumenti possono essere portati solo per giustificato motivo cioè per essere usati per la loro destinazione principale.
Il bushcraft è un’attività che può regalarti emozioni uniche e indimenticabili. Ti invitiamo a scoprire questo mondo affascinante e a condividere le tue esperienze con noi.