Timbri di vetta – San Servolo (Socerb-SLO)

Il castello di San Servolo (Grad Socerb o Strmec in sloveno, Schloss Sankt Serff in tedesco) si trova in Slovenia nel comune di Capodistria, a poca distanza dal confine italo-sloveno; è una rocca costruita su una rupe a più di 350 m s.l.m

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Un po’ di storia ( tratta da Wikipedia) :

Venne costruito per difendere il territorio dagli Ungari; il nucleo iniziale risale presumibilmente al IX secolo, e poi ampliato nel corso dei secoli. Fu teatro di molte battaglie e, in particolare, di quelle tra gli austriaci e i veneziani all’inizio del XVI secolo per il controllo del commercio del sale che si produceva nelle saline di Zaule e transitava lungo la Val Rosandra.Fu proprietà dei veneziani dal 1463 al 1511 che lo usavano come estrema difesa dai Turchi e dall’Impero Austriaco. Nel 1521 ne divenne poi proprietario il capitano triestino e nobile Nicolò Rauber; come sede del capitanato feudale con diritti circondariali estendeva il proprio controllo su un territorio piuttosto vasto, comprendendo, oltre al villaggio stesso di San Servolo (Socerb) e Castel, anche Cernotti, Podgorje, Piedimonte, Petrinje, Clanzi in Valle, Occisla-Clanzo, Beka (Becca), Prebenico, Vodice e San Sergio.All’inizio del XVII secolo, durante la guerra degli Uscocchi (1615-1617), il castello fu del nobile triestino Benvenuto Petazzi; i conti Petazzi mantennero il capitanato di Socerb fino al 1688, quando lo restituirono all’arciduca di Graz per trasferirsi a Zaule. Nel 1689 il castello fu visitato, descritto e raffigurato dallo storico Janez Vajkard Valvasor. Nella prima metà del XVIII secolo il capitanato di Socerb passò nelle mani dei marchesi de Priè; nel 1768 fu acquistato dai conti Montecuccoli di Modena che ne mantennero la proprietà anche dopo l’abolizione della servitù della gleba nel 1848. A causa dei danni dovuti a un incendio provocato nel 1780 da un fulmine, all’inizio del XIX secolo il castello cadde in rovina. I resti furono descritti nel 1823 dal conte Girolamo Agapito e ne venne realizzato un dipinto nel 1842 da August Tischbein. Quello che rimaneva del castello fu acquistato nel 1907 dal barone triestino Demetrio Economo che lo ristrutturò nel 1925[1] sanando il muro di cinta e rimuovendo le altre rovine. Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo della lotta di liberazione, grazie la posizione strategica, venne usato come sede da parte di milizie partigiane prima e dall’esercito tedesco dopo che lo conquistò nell’autunno del 1944. Nel dopoguerra fu nuovamente ristrutturato e ha assunto un’importanza storica e un interesse prettamente turistico.

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Fontanone di Goriuda

Il fontanone di Goriuda é una sorgente carsica che sgorga a 861 m sul versante sinistro della Val Raccolana .Le acque fuoriescono da una grotta di oltre 600 m di sviluppo, caratterizzata da laghi pozzi e sifoni.

Per raggiungere la zona nella quale si trova la cascata, si percorre la strada che dal paese di Chiusaforte, sale lungo la Val Raccolana in direzione di Sella Nevea, fino a raggiungere il posteggio che serve la Trattoria “Fontanon di Goriude” in località Pian della Sega.

Già dalla strada e dal posteggio è impossibile non notare, sulla destra, la parte sommitale della grande cascata che fuoriesce dal sovrastante Fontanone di Goriuda.

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Sito storico-archeologico di Muggia vecchia

Ciao a tutti , volevo condividere con voi un po’ di storia riguardante il sito archeologico di Muggia Vecchia. Ho trovato tempo fa in rete un programma fatto dall’ Associazione cai XXX ottobre che vale la pena leggerlo…

…buona lettura !

MUGGIA VECCHIA

Pianta parco archeologico di Muggia vecchia


Durante alcuni scavi di sondaggio, eseguiti più d’una ventina d’anni fa, emersero dei resti d’un insediamento protostorico dell’età del ferro nei pressi della porta di levante. In anni precedenti, in particolare in quelli cinquanta (sec. XX), furono recuperate pure testimonianze d’epoca romana. Il castelliere sarebbe stato utilizzato anche nei primi anni della colonizzazione romana (la conquista romana dell’Istria risale al 178-177 a.C.) e poi soppiantato quasi completamente dalle ville rustiche, che si svilupparono in un secondo tempo sul territorio muggesano nelle zone soleggiate e riparate dalla bora, che meglio si prestavano a essere coltivate a terrazzo.

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Muggia Vecchia

Muggia Vecchia – Basilica – Abitato – Porta di S. Odorico – Porta di S. Margherita

Oggi abbiamo visitato la zona storica di Muggia. Parco archeologico all’aperto. Bella zona con vista panoramica su Trieste.
Parcheggiata l’automobile nel comodo parcheggio gratuito ci siamo diretti verso la basilica…


La basilica di S. Maria Assunta è l’unico edificio sopravvissuto dell’abitato medievale di Muggia Vecchia.

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La sua presenza è ricordata in alcuni documenti del XIII secolo, ma la tecnica costruttiva e lo stile architettonico adottati richiamano al modello preromanico diffuso dal X secolo lungo le coste istriane.

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Castello Tabor e monte Hum 583m s.l.m – Slovenia

Castello Tabor e monte Hum 583m s.l.m – Slovenia

Abbiamo trascorso alcuni giorni a Lasko ( Slovenia ) per rilassarci alla terme e visitare il posto e fare qualche passeggiata.
Abbiamo deciso di raggiungere la vetta del Monte Hum , posto consigliato dai gestori della fattoria dove abbiamo soggiornato.


La nostra gita inizia dal parcheggio adiacente il castello Tabor.

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Fatta una visita nel piazzale interno al castello ( all’interno un ristorante ) e fatto il giro delle mura , ci siamo diretti dalla parte opposta dove troviamo due cartelli informativi multilingue.
Da qui parte la nostra gita….

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Vetta grande e Monte Voistri :sentiero Cai 40 – 3

Vetta grande e Monte Voistri :sentiero Cai 40 – 3

Abbiamo deciso di ripercorrere il sentiero Cai n°40 che parte dal municipio di Sgonico per raggiungere la Vetta Grande(486m s.l.m) e la cima del Monte Voistri ( 499m s.l.m) per aggiungere sul nostro libretto i timbri di vetta.

Il percorso lo avevamo fatto alcuni anni fa … vedi Qui per la descrizione.

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Val Saisera – Bivacco Mazzeni e rifugio F.lli Grego

La val Saisera è situata nel comune di Malborghetto Valbruna, è attraversata dal torrente Saisera ed è dominata dalle imponenti vette del Jôf Fuart (2.666 m) e del Jôf di Montasio (2.754 m). La valle è profonda pochi chilometri, e le acque del suo torrente si gettano in quelle del fiume Fella. Qui alla fine della vallata risalendo tutta la strada asfaltata si arriva al parcheggio 4 “Le ghiaie” dove noi abbiamo trascorso con il nostro furgoncino 2 giorni.

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Curiosità:
Saisera significa in sloveno “dietro il lago”; si ritiene infatti che un tempo in questo luogo sorgesse un lago di formazione glaciale, trattenuto a valle da uno sbarramento di tipo morenico; il lago sarebbe poi scomparso nel 1349 a causa di un terremoto che sconvolse la morfologia della vallata.
(tratto da wikipedia)

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Sentiero Rekikenca – pozzo Spacal – Monte Coste

Sentiero Rekikenca – pozzo Spacal – Monte Coste

Il sentiero percorre l’altura dove una volta sorgeva il castelliere di Sales; attraversa una zona di pineta a pino nero; arriva poi allo stagno Rekikenca ed infine al pozzo Spacal intitolato al noto artista triestino per poi raggiungere il Monte Coste. Percorrendo questo itinerario, all’escursionista sarà presentato uno spaccato delle soluzioni adottate in passato dalle popolazioni locali per sopperire alla mancanza in Carso di una rete idrografica superficiale.
Le strutture che una volta permettevano la raccolta dell’acqua : lo stagno e il pozzo.

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Sentiero natura cai n°9 da Contovello a Miramar

 

Sentiero natura cai n°9 da Contovello a Miramar

Bellissimo e panoramico sentiero che porta da Contovello al parco di miramare, ombreggiato e facilmente percorribile. Il ritorno invece è un pò più impegnativo ma ne vale assolutamente la pena percorrerlo, Il dislivello si aggira sui 220-240 metri. Fa parte dei “sentiero dei pescatori”.

Latitudine: 45.70480
Longitudine: 13.72094

Parcheggiata l’automobile nel piazzale di fronte la chiesetta a Contovello, vediamo subito il cartello che indica l’inizio del sentiero natura.

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Scendiamo circa per 300 metri lunga la strada asfaltata che ci porta allo stagno di Contovello…

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Museo della guerra – Freilichtmuseum des Gebirgskrieges 1915-18

Museo della guerra -Freilichtmuseum des Gebirgskrieges 1915-18

Il museo della guerra , completamente gratuito si trova subito dopo il confine con l’Austria sul passo del monte croce carnico. ( Google Maps )
Parcheggiata l’automobile in uno dei vari ampi parcheggi situati sia in Italia che in Austria , si nota subito una pala eolica. Da li inizierà la nostra escursione nel museo all’aperto.

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Monte Lussari : il sentiero del pellegrino

Monte Lussari 1789 m s.l.m: il sentiero del pellegrino

Il sentiero del Pellegrino venne chiamato così perchè è una via usata dai pellegrini che vogliono salire alla chiesa della Madonna del Lussari. Sul  sentiero ci sono  le stazioni della Via Crucis che e terminano in cima al monte.

Parcheggio a sinistra della cabinovia a Camporosso 805 m s.l.m , ci sono dei cartelli stradali che indicano il sentiero del pellegrino.

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Da Basovizza a Gropada e ritorno

Da Basovizza a Gropada e ritorno

Parcheggiata l’automobile nei pressi del laghetto artificiale di Basovizza o nei pressi del vecchio lavatoio , parte il sentiero nel bosco Igouza.
All’inizio dell sentiero su tratto asfaltato si può subito notare il cartello informativo con la mappa dei sentieri circolari.

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Particella sperimentale e la grotta Nera

Particella sperimentale e la grotta Nera

All’interno del bosco Bazzoni presso Basovizza si trova , dopo una breve camminata, la particella sperimentale n°252 e la grotta Nera ( 140/VG )

La mappa del percorso : QUI

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Cascata Kozjak – Kobarid SLO

 

Cascata Kozjak – Kobarid SLO

Il torrente Kozjak, l’affluente sinistro dell’Isonzo (Soča) sgorga in diversi rami molto in alto, sotto il monte Krnčica (2142 m), nel massiccio del Krn (Monte Nero), attraversa diverse forre e cade in sei cascate, tra cui solo le ultime due sono accessibili ai visitatori.

Le cascate del torrente Kozjak si raggiungono dalla strada Kobarid – Drežnica. Subito dopo la diramazione per Drežnica presso il ponte di Napoleone ( vedi fine pagina ) c’e il sentiero segnato dal cartello Slap Kozjak.

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Sentiero del Dint – Barcis (PN)

Sentiero del  Dint – Barcis (PN)

Il sentiero del Dint ( Cai n° 997 )si trova a Barcis ( PN ) e ha inizio presso il Centro Visite della Riserva Naturale della Forra del Cellina, raggiungibile oltrepassando il terrapieno di Ponte Antoi che attraversa il lago di Barcis.

Dislivello:100 m
Lunghezza:  3,6 Km
Altitudine min: 404 m
Altitudine max: 525 m

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La strada Napoleonica (strada Vicentina)

La strada Napoleonica (strada Vicentina)

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La strada Napoleonica parte dal parcheggio di borgo San Nazario ( Prosecco ) , sino alla piazzola dell’Obelisco di Opicina.
Il nome ufficiale del sentiero  ( segnavia cai n°1 ) è strada Vicentina, dal nome dell’ingegner Giacomo Vicentini che  progettò e costruì il tracciato nel 1821. Il sentiero attuale è stato migliorato subito dopo il dopoguerra.
Partendo da Prosecco è tutto in salita , si passa dai 276 m s.l.m. e si arriva all’obelisco situato a  343 m s.l.m. ed è lungo poco meno di 4 km.

Subito all’inizio del parcheggio di borgo San Nazario seguendo il sentiero cai n°12 ( a sinistra ) , si può visitare la Vedetta Italia.  La strada Napoleonica è soleggiata ed al riparo della bora, per cui è piacevolmente percorribile anche d’inverno.

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Obelisco di Opicina

Obelisco di Opicina

L’obelisco di Opicina è un monumento storico situato nella frazione di Opicina, nel comune di Trieste. Fu eretto nel 1830 per commemorare la visita dell’imperatore Francesco I d’Austria alla città e alla sua provincia.
L’obelisco è alto 13 metri e si trova sulla sommità di una collina che domina il golfo di Trieste. È circondato da un parco pubblico che offre una splendida vista panoramica.

L’obelisco di Opicina è uno dei simboli della presenza austriaca a Trieste, che durò dal 1382 al 1918. Trieste era infatti il principale porto dell’impero asburgico e un importante centro commerciale e culturale. L’imperatore Francesco I visitò Trieste nel 1825 e nel 1830, per rafforzare i legami con la città e promuovere il suo sviluppo. Durante la sua seconda visita, l’imperatore inaugurò l’obelisco, che era stato progettato dall’architetto Pietro Nobile e realizzato dallo scultore Antonio Bosa.

L’obelisco di Opicina è costituito da quattro blocchi di pietra calcarea bianca, sovrapposti a formare una colonna. La base è decorata con quattro stemmi: quello dell’impero austriaco, quello della città di Trieste, quello della provincia di Trieste e quello della famiglia Habsburg-Lorena. Il fusto è ornato con quattro medaglioni raffiguranti l’imperatore Francesco I, la sua consorte Carolina Augusta di Baviera, il loro figlio Ferdinando I e la sua sposa Maria Anna di Savoia. La sommità è coronata da una piramide con una croce e una sfera.

L’obelisco di Opicina si erge a 350 m. s.l.m poco prima del capolinea del tram.

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Da qui ha inizio l’affascinante percorso della Strada Napoleonica che porta a Prosecco.

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Da Malchina al monte Ermada

Da Malchina al monte Ermada

Passeggiata storico – naturalistica :

Il Museo all’aperto del Monte Ermada offre la possibilità di scoprire la linea difensiva austro-ungarica fortificata nel settembre del 1916 dopo la Sesta Battaglia dell’Isonzo. La vittoria italiana aveva costretto l’esercito asburgico ad abbandonare le alture attorno a Monfalcone e ad attestarsi in questa zona del Carso triestino. La scelta di fermarsi sul Monte Ermada e sulle sue cime circostanti non fu casuale, ma fu di natura strategica e pratica.

Parcheggiata l’automobile nei pressi del paese di Malchina, di fronte alla trattoria 1908 inizia il nostro itinerario che ci porterà alla cima del monte Ermada. Seguiremo all’inizio i segnavia bianchi/blu (vertikala).

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Sentiero cai n°12 – Vedetta d’Italia

 

Sentiero cai n°12 – Vedetta d’Italia

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Nelle immediate vicinanze del Santuario di Monte Grisa si trova oggi la vedetta d’Italia. Da qui come dalla terrazza del santuario la vista sul golfo è splendida e specialmente in occasione della Barcolana .

Posizione:
Latitudine: 45.69408
Longitudine: 13.74725

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Parco pubblico del Rio Ospo

 

Parco pubblico del Rio Ospo

 

Il Parco pubblico del Rio Opso si trova sulla Strada Provinciale 14, MUGGIA (TS) Tra la Foce del Rio Ospo e il Molo Balota.

Possibilità di parcheggio nell’area del molo balota.

L’avvio dell’attività del Parco è prevista con il prossimo 2 maggio 2016.

Collaborazione con il partenariato di gestione del Parco, costituito  dalla cooperativa Querciambiente, dal Consorzio Interland, dalla cooperativa sociale Croce del Sud, dall’associazione Astor Oasi Retriever e dal CRAL Trieste Trasporti.

Il Parco Pubblico del Rio Ospo, unica struttura pubblica in Provincia di Trieste con spazi espressamente dedicati ai cani.

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