Come allacciare gli scarponi da trekking

Ciao a tutti, oggi rispondo a una domanda ricevuta pochi giorni fa da una lettrice del blog su come allacciare correttamente gli scarponi/scarpe da trekking, la ritengo interessante…
Non solo per il comfort, ma anche per prevenire problemi ai piedi che possono trasformare una piacevole camminata in un’esperienza dolorosa. Ecco una piccola guida personale, passo dopo passo, per assicurarsi che i vostri scarponi siano allacciati nel modo giusto.

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Consigli per affrontare in sicurezza una via ferrata

Affrontare una via ferrata rappresenta un’avventura emozionante e una sfida per gli appassionati di montagna. Le vie ferrate, percorsi attrezzati che si snodano lungo pareti rocciose, richiedono preparazione, attenzione e il giusto equipaggiamento per essere affrontate in sicurezza. Mi è stato chiesto tempo fa da alcuni lettori ed ecco, a mio avviso, alcuni consigli fondamentali per chi si avvicina a questa pratica.

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Cosa fare se… incontri un cinghiale

Incontrare un cinghiale durante una passeggiata in natura può essere un’esperienza sorprendente e, per alcuni, preoccupante. Tuttavia, con la giusta conoscenza e comportamento, è possibile evitare problemi e godersi la propria escursione in sicurezza. Ecco alcuni consigli utili su come comportarsi se si incontra un cinghiale sul sentiero.

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Zecche: cosa fare e come intervenire

Le escursioni in bosco o in montagna possono essere un’esperienza rigenerante e avventurosa, ma è importante essere consapevoli dei rischi associati alle zecche, piccoli parassiti che possono trasmettere malattie attraverso i loro morsi.

Le zecche sono parassiti esterni appartenenti all’ordine degli Ixodidi, che fa parte della stessa classe degli Aracnidi, insieme a ragni, acari e scorpioni. Questi piccoli artropodi possono variare nelle dimensioni da pochi millimetri fino a circa 1 centimetro, a seconda della specie e dello stadio di sviluppo.

Ecco alcune informazioni importanti sulle zecche:

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La processionaria

La processionaria, un piccolo insetto che può causare grandi problemi

La processionaria del pino è un insetto che, nonostante le sue piccole dimensioni, può avere un impatto significativo sull’ambiente e sulla salute umana. Questo lepidottero, il cui nome scientifico è Thaumetopoea pityocampa, è noto per le sue larve che si muovono in lunghe file, una dietro l’altra, creando un fenomeno visivamente affascinante ma potenzialmente pericoloso.

Le larve della processionaria sono facilmente riconoscibili per i loro corpi coperti di peli urticanti. Questi peli possono causare irritazioni cutanee, reazioni allergiche e problemi respiratori negli esseri umani se vengono a contatto con la pelle o inalati. È importante quindi avvicinarsi con cautela e informarsi su come gestire un eventuale incontro con questi insetti.

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Cosa fare se… incontri una vipera

Incontrare una vipera può essere un’esperienza intimidatoria, ma è importante mantenere la calma e sapere come agire. Le vipere sono serpenti velenosi che si trovano in diverse parti d’Italia, e sebbene i loro morsi siano rari, possono essere pericolosi. Ecco alcuni consigli su come comportarsi in caso di incontro con una vipera:

1. Mantieni la distanza: Se avvisti una vipera, mantieni una distanza sicura. Questi serpenti di solito non attaccano a meno che non si sentano minacciati.
2. Non provocare l’animale: Evita di toccare, spostare o provocare la vipera in qualsiasi modo.
3. Allontanati lentamente: Se la vipera è sul tuo cammino, fai un largo arco per evitarla e continua il tuo percorso.
4. Informa gli altri: Se ci sono altre persone nelle vicinanze, avvisale della presenza della vipera.

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Socerb – Beka – Ocizla : gita di 10 km nei boschi

Ciao a tutti, la nostra gita di oggi inizia dal parcheggio adiacente il castello di San Servolo (Socerb) per andare a visitare i paesi di Beka e Ocizla passando per il sentiero tematico Tigrovska pot .

Dal parcheggio scendiamo per la strada asfaltata per circa 5 minuti e prenderemo il sentiero a sinistra , bello ampio e dritto per raggiungere l’abitato di Beka.

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Dopo circa 50 minuti di cammino nel bosco e arrivati alla strada asfaltata giriamo a sinistra in salita fino a raggiungere il centro di Beka :

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Timbri di vetta – San Servolo (Socerb-SLO)

Il castello di San Servolo (Grad Socerb o Strmec in sloveno, Schloss Sankt Serff in tedesco) si trova in Slovenia nel comune di Capodistria, a poca distanza dal confine italo-sloveno; è una rocca costruita su una rupe a più di 350 m s.l.m

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Un po’ di storia ( tratta da Wikipedia) :

Venne costruito per difendere il territorio dagli Ungari; il nucleo iniziale risale presumibilmente al IX secolo, e poi ampliato nel corso dei secoli. Fu teatro di molte battaglie e, in particolare, di quelle tra gli austriaci e i veneziani all’inizio del XVI secolo per il controllo del commercio del sale che si produceva nelle saline di Zaule e transitava lungo la Val Rosandra.Fu proprietà dei veneziani dal 1463 al 1511 che lo usavano come estrema difesa dai Turchi e dall’Impero Austriaco. Nel 1521 ne divenne poi proprietario il capitano triestino e nobile Nicolò Rauber; come sede del capitanato feudale con diritti circondariali estendeva il proprio controllo su un territorio piuttosto vasto, comprendendo, oltre al villaggio stesso di San Servolo (Socerb) e Castel, anche Cernotti, Podgorje, Piedimonte, Petrinje, Clanzi in Valle, Occisla-Clanzo, Beka (Becca), Prebenico, Vodice e San Sergio.All’inizio del XVII secolo, durante la guerra degli Uscocchi (1615-1617), il castello fu del nobile triestino Benvenuto Petazzi; i conti Petazzi mantennero il capitanato di Socerb fino al 1688, quando lo restituirono all’arciduca di Graz per trasferirsi a Zaule. Nel 1689 il castello fu visitato, descritto e raffigurato dallo storico Janez Vajkard Valvasor. Nella prima metà del XVIII secolo il capitanato di Socerb passò nelle mani dei marchesi de Priè; nel 1768 fu acquistato dai conti Montecuccoli di Modena che ne mantennero la proprietà anche dopo l’abolizione della servitù della gleba nel 1848. A causa dei danni dovuti a un incendio provocato nel 1780 da un fulmine, all’inizio del XIX secolo il castello cadde in rovina. I resti furono descritti nel 1823 dal conte Girolamo Agapito e ne venne realizzato un dipinto nel 1842 da August Tischbein. Quello che rimaneva del castello fu acquistato nel 1907 dal barone triestino Demetrio Economo che lo ristrutturò nel 1925[1] sanando il muro di cinta e rimuovendo le altre rovine. Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo della lotta di liberazione, grazie la posizione strategica, venne usato come sede da parte di milizie partigiane prima e dall’esercito tedesco dopo che lo conquistò nell’autunno del 1944. Nel dopoguerra fu nuovamente ristrutturato e ha assunto un’importanza storica e un interesse prettamente turistico.

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Fontanone di Goriuda

Il fontanone di Goriuda é una sorgente carsica che sgorga a 861 m sul versante sinistro della Val Raccolana .Le acque fuoriescono da una grotta di oltre 600 m di sviluppo, caratterizzata da laghi pozzi e sifoni.

Per raggiungere la zona nella quale si trova la cascata, si percorre la strada che dal paese di Chiusaforte, sale lungo la Val Raccolana in direzione di Sella Nevea, fino a raggiungere il posteggio che serve la Trattoria “Fontanon di Goriude” in località Pian della Sega.

Già dalla strada e dal posteggio è impossibile non notare, sulla destra, la parte sommitale della grande cascata che fuoriesce dal sovrastante Fontanone di Goriuda.

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Sito storico-archeologico di Muggia vecchia

Ciao a tutti , volevo condividere con voi un po’ di storia riguardante il sito archeologico di Muggia Vecchia. Ho trovato tempo fa in rete un programma fatto dall’ Associazione cai XXX ottobre che vale la pena leggerlo…

…buona lettura !

MUGGIA VECCHIA

Pianta parco archeologico di Muggia vecchia


Durante alcuni scavi di sondaggio, eseguiti più d’una ventina d’anni fa, emersero dei resti d’un insediamento protostorico dell’età del ferro nei pressi della porta di levante. In anni precedenti, in particolare in quelli cinquanta (sec. XX), furono recuperate pure testimonianze d’epoca romana. Il castelliere sarebbe stato utilizzato anche nei primi anni della colonizzazione romana (la conquista romana dell’Istria risale al 178-177 a.C.) e poi soppiantato quasi completamente dalle ville rustiche, che si svilupparono in un secondo tempo sul territorio muggesano nelle zone soleggiate e riparate dalla bora, che meglio si prestavano a essere coltivate a terrazzo.

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Muggia Vecchia

Muggia Vecchia – Basilica – Abitato – Porta di S. Odorico – Porta di S. Margherita

Oggi abbiamo visitato la zona storica di Muggia. Parco archeologico all’aperto. Bella zona con vista panoramica su Trieste.
Parcheggiata l’automobile nel comodo parcheggio gratuito ci siamo diretti verso la basilica…


La basilica di S. Maria Assunta è l’unico edificio sopravvissuto dell’abitato medievale di Muggia Vecchia.

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La sua presenza è ricordata in alcuni documenti del XIII secolo, ma la tecnica costruttiva e lo stile architettonico adottati richiamano al modello preromanico diffuso dal X secolo lungo le coste istriane.

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Castello Tabor e monte Hum 583m s.l.m – Slovenia

Castello Tabor e monte Hum 583m s.l.m – Slovenia

Abbiamo trascorso alcuni giorni a Lasko ( Slovenia ) per rilassarci alla terme e visitare il posto e fare qualche passeggiata.
Abbiamo deciso di raggiungere la vetta del Monte Hum , posto consigliato dai gestori della fattoria dove abbiamo soggiornato.


La nostra gita inizia dal parcheggio adiacente il castello Tabor.

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Fatta una visita nel piazzale interno al castello ( all’interno un ristorante ) e fatto il giro delle mura , ci siamo diretti dalla parte opposta dove troviamo due cartelli informativi multilingue.
Da qui parte la nostra gita….

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Vetta grande e Monte Voistri :sentiero Cai 40 – 3

Vetta grande e Monte Voistri :sentiero Cai 40 – 3

Abbiamo deciso di ripercorrere il sentiero Cai n°40 che parte dal municipio di Sgonico per raggiungere la Vetta Grande(486m s.l.m) e la cima del Monte Voistri ( 499m s.l.m) per aggiungere sul nostro libretto i timbri di vetta.

Il percorso lo avevamo fatto alcuni anni fa … vedi Qui per la descrizione.

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Val Saisera – Bivacco Mazzeni e rifugio F.lli Grego

La val Saisera è situata nel comune di Malborghetto Valbruna, è attraversata dal torrente Saisera ed è dominata dalle imponenti vette del Jôf Fuart (2.666 m) e del Jôf di Montasio (2.754 m). La valle è profonda pochi chilometri, e le acque del suo torrente si gettano in quelle del fiume Fella. Qui alla fine della vallata risalendo tutta la strada asfaltata si arriva al parcheggio 4 “Le ghiaie” dove noi abbiamo trascorso con il nostro furgoncino 2 giorni.

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Curiosità:
Saisera significa in sloveno “dietro il lago”; si ritiene infatti che un tempo in questo luogo sorgesse un lago di formazione glaciale, trattenuto a valle da uno sbarramento di tipo morenico; il lago sarebbe poi scomparso nel 1349 a causa di un terremoto che sconvolse la morfologia della vallata.
(tratto da wikipedia)

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Sentiero Rekikenca – pozzo Spacal – Monte Coste

Sentiero Rekikenca – pozzo Spacal – Monte Coste

Il sentiero percorre l’altura dove una volta sorgeva il castelliere di Sales; attraversa una zona di pineta a pino nero; arriva poi allo stagno Rekikenca ed infine al pozzo Spacal intitolato al noto artista triestino per poi raggiungere il Monte Coste. Percorrendo questo itinerario, all’escursionista sarà presentato uno spaccato delle soluzioni adottate in passato dalle popolazioni locali per sopperire alla mancanza in Carso di una rete idrografica superficiale.
Le strutture che una volta permettevano la raccolta dell’acqua : lo stagno e il pozzo.

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Sentiero natura cai n°9 da Contovello a Miramar

 

Sentiero natura cai n°9 da Contovello a Miramar

Bellissimo e panoramico sentiero che porta da Contovello al parco di miramare, ombreggiato e facilmente percorribile. Il ritorno invece è un pò più impegnativo ma ne vale assolutamente la pena percorrerlo, Il dislivello si aggira sui 220-240 metri. Fa parte dei “sentiero dei pescatori”.

Latitudine: 45.70480
Longitudine: 13.72094

Parcheggiata l’automobile nel piazzale di fronte la chiesetta a Contovello, vediamo subito il cartello che indica l’inizio del sentiero natura.

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Scendiamo circa per 300 metri lunga la strada asfaltata che ci porta allo stagno di Contovello…

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Museo della guerra – Freilichtmuseum des Gebirgskrieges 1915-18

Museo della guerra -Freilichtmuseum des Gebirgskrieges 1915-18

Il museo della guerra , completamente gratuito si trova subito dopo il confine con l’Austria sul passo del monte croce carnico. ( Google Maps )
Parcheggiata l’automobile in uno dei vari ampi parcheggi situati sia in Italia che in Austria , si nota subito una pala eolica. Da li inizierà la nostra escursione nel museo all’aperto.

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Monte Lussari : il sentiero del pellegrino

Monte Lussari 1789 m s.l.m: il sentiero del pellegrino

Il sentiero del Pellegrino venne chiamato così perchè è una via usata dai pellegrini che vogliono salire alla chiesa della Madonna del Lussari. Sul  sentiero ci sono  le stazioni della Via Crucis che e terminano in cima al monte.

Parcheggio a sinistra della cabinovia a Camporosso 805 m s.l.m , ci sono dei cartelli stradali che indicano il sentiero del pellegrino.

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Da Basovizza a Gropada e ritorno

Da Basovizza a Gropada e ritorno

Parcheggiata l’automobile nei pressi del laghetto artificiale di Basovizza o nei pressi del vecchio lavatoio , parte il sentiero nel bosco Igouza.
All’inizio dell sentiero su tratto asfaltato si può subito notare il cartello informativo con la mappa dei sentieri circolari.

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Particella sperimentale e la grotta Nera

Particella sperimentale e la grotta Nera

All’interno del bosco Bazzoni presso Basovizza si trova , dopo una breve camminata, la particella sperimentale n°252 e la grotta Nera ( 140/VG )

La mappa del percorso : QUI

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