Parco urbano di VILLA GIULIA
Oggi siamo andati a passeggiare nel parco urbano di Villa Giulia entrando dal parcheggio presso il “Campo Cologna”. Seguiremo le stradine principali e i segnavia Cai n°2.
Il Parco si può considerare il secondo polmone verde di Trieste, con una superficie che si estende per ben 235.000 mq.
lo si può anche raggiungere con il caratteristico ‘tram de Opcina‘.
La mappa del parco urbano :
L’area fu acquisita dal Comune e nacque dall’unione delle proprietà terriere boschive Krausenek, Rumer e Geiringer; venne inaugurata come parco pubblico il 21 aprile 1934.
Alla fine della seconda guerra mondiale perse una parte della superficie originaria perché nella parte bassa vennero costruite le case per le famiglie dei militari americani, alcune strade e delle abitazioni civili.
Dopo un lungo periodo di abbandono e di degrado, il Parco è stato rimesso a posto e riaperto al pubblico nel 1984.
Lungo i sentieri si può osservare la vegetazione tipica della zona carsica dove il bosco di quercia è la formazione vegetale che occupa la maggior parte della superficie. Caratteristica è la presenza, a seconda della disponibilità idrica nel suolo, della roverella (Quercum Pubescens) e della rovere (Quercus petraea) accompagnate dal carpino nero (Ostrya carpinifolia), l’orniello (Fraxinus ornus), l’acero campestre (Acer campestre) e l’acero trilobo (Acer monspessulanum); diffusa anche la presenza della robinia (Robinia pseudoacacia). All’interno del Parco vivono numerose ed indisturbate le specie appartenenti alla fauna selvatica, capriolo,tasso, volpe e cinghiale e anche diverse specie di uccelli quali il picchio, la cinciallegra, la gazza e la ghiandaia.
Il terreno dei sentieri principali è di ghiaia e in certi punti in arenaria e ci sono molti gradini.
Tenendoci sempre sulla sinistra, dopo una mezzora di piacevole camminata arriveremo allo stagno del parco, che per dire la verità ce ne sono due, uno piccolo e uno più grande e profondo.
Il Museo di Storia naturale cura da anni il laghetto delle rane che si trova presso la cava dismessa all’interno del Parco
Nei stagni si possono trovare varie specie di anfibi quali:
la raganella centroeuropea, molto resistente all’aridità ed esigente dell’acqua solo nel periodo dell’accoppiamento, l’ululone dal ventre giallo ed il rospo smeraldino.
Viste le temperature sotto zero di questi giorni gli stagni erano completamente ghiacciati.
Questo stagno è stato realizzato a partire dal 1995 dai tutori stagni e zone umide del Friuli Venezia Giulia in collaborazione del verde pubblico e il museo di storia naturale.
La sua creazione sfruttando la sorgente naturale che sgorga dal ciglio della vecchia cava di arenaria, venne proposta gia nel 1936, ma solo 60 anni dopo vennero iniziati i lavori per concludersi nel 2002.
Basta risalire il monte e si può ammirare la sorgente , che oggi era tutta ghiacciata…
Questi stagni sono stati appositamente progettati per ospitare le diverse specie anfibie , e costituisce un esempio unico in Italia.
Tritone punteggiato meridionale
Poco vicino alla stagno questa bellissima panchina storica in arenaria, dove si può godere di un bellissimo panorama.
Procedendo lungo i sentieri, si puo trovare l’arena e il campo di calcetto nella zona più bassa del parco.
In circa due ore scarse si riesce a visitare tutto il parco ed e davvero poco affollato , anche se non mi spiego il motivo.
mi freguentavo il parco nell 1965 x portavo la spesa ai clienti che i stava nelle case dei americani e i vigniva a far la spesa su in via commerciale nella cooperativa vicino la chiesetta (il campetto si chiamava campo rosso ) .e durante linverno x no far via commerciale che iera ghiacciata se faseva questa x andar in citta . bei ricordi
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Grazie fulvio per aver condiviso la tua esperienza.
Mi chiedo solo come mai è poco conosciuto!? Pur essendo un bel parco, ed in buone condizioni….
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