Ciao a tutti e bentornati, molti mi hanno chiesto come utilizzare lo shemagh per proteggersi dal freddo in inverno, e dato l’interesse crescente, ho deciso di raccogliere alcuni consigli pratici su come , secondo me, indossarlo al meglio. Ci sono anche tantissimi video su YouTube dove ho preso spunto per come indossarlo, ma alcune volte modificando i passaggi e lo stringimento dei lembi perché fastidiosi/poco comodi o poco stringenti.
Lo shemagh, noto anche come keffiyeh o kefiah, è un tradizionale copricapo mediorientale, divenuto negli anni un accessorio di grande versatilità e utilità in tutto il mondo. Utilizzato da secoli dalle popolazioni del deserto per proteggersi dalle condizioni climatiche estreme, lo shemagh è oggi apprezzato da escursionisti, survivalisti, militari e appassionati di outdoor per la sua straordinaria praticità.

In questo articolo ho raccolto un pò la storia di questo capo iconico, descrivendo i suoi molteplici utilizzi, i materiali più adatti e le diverse tecniche per indossarlo a parer mio correttamente nei vari contesti. Preciso che ho raccolto queste informazioni nel corso del tempo, spinto dal mio grande interesse per questo accessorio. Inoltre, ho personalmente testato le varie configurazioni per indossarlo, così da poter offrire consigli pratici basati sull’esperienza diretta. Non manca mai nel mio zaino!
Lo shemagh: origini e storia
Lo shemagh, noto anche come keffiyeh, ghutrah o hatta a seconda della regione, è un capo di abbigliamento tradizionale che ha radici profondamente antiche, risalenti a migliaia di anni fa. La sua origine è avvolta nella storia delle antiche civiltà mesopotamiche, che prosperavano nella regione compresa tra i fiumi Tigri ed Eufrate, nel territorio dell’attuale Iraq. Questo contesto storico ha visto l’emergere di popoli che vivevano in ambienti desertici e aridi, dove lo shemagh ha trovato la sua utilità come protezione contro le condizioni climatiche avverse. Nel corso dei secoli, lo shemagh si è diffuso ampiamente in tutto il Medio Oriente, diventando una parte integrante dell’identità culturale di numerose regioni e popolazioni. In Arabia Saudita è comunemente chiamato ghutrah, mentre in Palestina è noto come keffiyeh. Il caratteristico motivo a quadri o a spina di pesce dello shemagh varia in base alle tradizioni locali, con colori e disegni che spesso indicano l’appartenenza a particolari tribù o gruppi etnici.
Lo shemagh non ha solo una funzione pratica, ma possiede anche un profondo significato sociale e politico. Storicamente, è stato utilizzato come simbolo di identità nazionale e resistenza, in particolare durante i periodi di conflitto e occupazione. Ad esempio, il keffiyeh palestinese è diventato un simbolo iconico di solidarietà e lotta per i diritti del popolo palestinese. La versatilità e l’efficacia dello shemagh sono state riconosciute non solo dalle popolazioni locali, ma anche dagli esploratori, commercianti e militari stranieri che visitavano o attraversavano il Medio Oriente. Durante il periodo coloniale, i militari britannici e statunitensi hanno adottato lo shemagh per la sua praticità nelle campagne nel deserto. Questa adozione ha contribuito a diffonderne ulteriormente l’uso in occidente, dove è stato integrato come parte dell’abbigliamento militare nelle operazioni in ambienti desertici. Nel XX e XXI secolo, lo shemagh ha continuato a evolversi, mantenendo il suo ruolo di protezione e diventando anche un accessorio di moda globale. È diventato popolare tra gli appassionati di outdoor, survivalisti, bushcrafter e militari per la sua capacità di fornire protezione contro gli elementi naturali.
Materiali e caratteristiche dello shemagh
Tradizionalmente, lo shemagh è realizzato in cotone, un materiale leggero, traspirante e resistente, che assorbe l’umidità e protegge sia dal caldo intenso che dal freddo. Alcuni modelli possono includere una percentuale di lana per migliorare l’isolamento termico in climi freddi. Le dimensioni standard di uno shemagh sono generalmente di 100 x 100 cm, il che lo rende abbastanza grande da essere indossato in vari modi e per diversi scopi. Oggi esistono varianti moderne realizzate in tessuti sintetici come il poliestere, che offrono maggiore resistenza all’usura e tempi di asciugatura più rapidi, ma con una traspirabilità inferiore rispetto al cotone naturale.
Utilizzi pratici dello shemagh
Uno dei motivi principali per cui lo shemagh è così popolare è la sua estrema versatilità.
I 7 usi principali:
1–Protezione dal sole e dal vento: Coprire la testa e il collo con lo shemagh aiuta a proteggersi dai raggi solari intensi e dal vento carico di sabbia o polvere. Nei climi desertici, fornisce un’ombra preziosa per mantenere la temperatura corporea più stabile.
2-Scudo contro il freddo: Avvolto attorno al collo, lo shemagh offre un eccellente isolamento termico, proteggendo dal vento freddo e dalle basse temperature. Anche se consiglio una “fascia collare” magari in lana.
3-Maschera antipolvere: In ambienti polverosi o durante tempeste di sabbia, può essere utilizzato per coprire bocca e naso, filtrando polveri sottili e proteggendo le vie respiratorie.
4-Asciugamano o fascia per ferite: In situazioni di emergenza, lo shemagh può essere usato come asciugamano, bendaggio improvvisato per ferite o per immobilizzare un arto o per tamponare un taglio profondo.
5-Sacca improvvisata o contenitore: Può essere legato agli angoli per creare un piccolo fagotto utile per trasportare oggetti.
6-Cuscino o coperta leggera: Durante un bivacco o un’escursione, lo shemagh può servire come cuscino d’emergenza o coperta leggera nelle notti fresche.
7-Segnalazione di emergenza: Grazie ai suoi colori vivaci o contrastanti, può essere usato come segnale visivo in caso di emergenza per attirare l’attenzione dei soccorritori.
Ma passiamo ai fatti !!!
Come indossare uno shemagh???
Ci sono diversi modi di indossare lo shemagh, a seconda delle necessità. Ecco alcuni dei metodi più comuni e da me provati:
Classico (stile beduino)
Piegare lo shemagh a metà formando un triangolo.
Posizionarlo sulla testa con il lato lungo sulla fronte e le due estremità che ricadono sulle spalle.
Prendere un’estremità e portarla sotto il mento.
Avvolgere l’altra estremità intorno alla testa, fissandola sopra o dietro la testa.
Aggiustare la piega per coprire il viso o lasciare parte del tessuto libero per una maggiore ventilazione.

Utilizzo: Protezione dal sole, dal vento e dalla sabbia.
Maschera facciale (protezione da vento e sabbia)
Piegare lo shemagh a triangolo.
Posizionare la parte centrale sopra il naso e la bocca, con le estremità rivolte verso il basso.
Avvolgere le estremità dietro la testa e legarle saldamente.
Aggiustare la copertura per garantire una protezione completa senza limitare la respirazione.

Utilizzo: Protezione da polvere, vento forte, temperature rigide.
Sciarpa da collo (uso urbano o quotidiano)
Piegare lo shemagh a triangolo.
Arrotolarlo partendo dal lato lungo per formare una lunga striscia.
Avvolgere intorno al collo lasciando le estremità libere o annodandole leggermente.
Regolare l’aderenza per maggiore comfort.

Utilizzo: Protezione dal freddo, look casual e alla moda.
Stile militare (protezione completa)
Piegare lo shemagh a triangolo.
Posizionare la parte centrale sulla fronte con le estremità appese ai lati.
Portare un’estremità sopra la bocca e il naso, avvolgendola dietro la testa.
Prendere l’altra estremità e avvolgerla attorno al collo, fissandola con un nodo o infilando l’estremità nel tessuto.

Utilizzo: Sopravvivenza in ambienti ostili, protezione totale da sole, sabbia e polvere.
Bandana o fascia per la testa
Piegare lo shemagh più volte in una striscia larga circa 5-10 cm.
Avvolgerlo intorno alla fronte e legarlo dietro la testa.
Stringere in modo confortevole senza farlo scivolare.

Utilizzo: Protezione dal sudore, dal sole e dal vento leggero.
Cappuccio di emergenza
Piegare lo shemagh a triangolo.
Posizionarlo sopra la testa come un cappuccio.
Avvolgere le estremità intorno al collo e legarle o lasciarle sciolte.

Utilizzo: Protezione rapida in caso di pioggia, vento o temperature basse.
La manutenzione e la cura dello shemagh
Per garantire una lunga durata dello shemagh, è importante prendersene cura adeguatamente.
Lavandolo preferibilmente a mano in acqua tiepida con detergenti delicati per evitare il deterioramento del tessuto. Asciugarlo all’aria aperta, evitando l’uso di asciugatrici per prevenire restringimenti. Per conservarlo piegarlo e riporlo in un luogo asciutto, lontano dall’umidità per evitare muffe o cattivi odori.
Dove acquistarlo ???
Oggi lo shemagh è facilmente reperibile online e nei negozi specializzati in abbigliamento tattico, outdoor o di surplus militare. È importante scegliere prodotti di qualità per assicurarsi che il tessuto sia traspirante e durevole. Comunque il costo si aggira tra i 10 e i 20 euro circa.
Lo shemagh è un accessorio estremamente versatile, adatto a molteplici situazioni, dalla protezione in ambienti ostili all’uso quotidiano come elemento di stile. Io lo porto sempre nello zaino , nelle tasche laterali, pesa poco e ingombro pari zero.
Sperimentando le diverse tecniche, è possibile trovare il metodo più adatto e più comodo alle proprie esigenze.
Spero di essere stato chiaro e se avete qualche domanda o volete aggiungere qualcosa, scrivetelo nei commenti qui sotto o contattatemi tramite mail, Facebook o su Instagram.
PS: Le immagini tutorial sono state create con l’IA per renderle più semplici e intuitive, con alcune varianti per ogni metodo!
Un saluto a tutti e buone passeggiate indossando lo shemagh :-)
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