Il sentiero del Monte Valerio
Il sentiero si snoda sul versante meridionale del Monte Valerio: inizia dal Castelletto, già dimora della famiglia Valerio e ora sede universitaria, per giungere fino alla cima, da cui si gode una vista inconsueta della città di Trieste. È frequentato da docenti e studenti dell’Università di Trieste a scopo didattico: ospita infatti un mosaico di comunità vegetali tra cui spicca il querceto, che accoglie una fauna molto interessante.
Il Monte Valerio, sede anche di un insediamento protostorico, è un laboratorio didattico aperto a escursionisti, turisti e concittadini. L’intervento del Sistema museale, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita, ha valorizzato e reso fruibile un originale ecosistema, ancora intatto.
Mappa del sentiero del Monte Valerio
Rispetto ai boschi del Carso si differenzia per la vistosa retrocessione del carpino nero (Ostrya carpinifolia), dell’acero trilobo (Acer monspessulanum), del ciliegio canino (Prunus mahaleb), mentre si fanno più frequenti l’acero campestre (Acer campestre), l’olmo minore (Ulmus minor), il ligustro (Ligustrum vulgare) e la sanguinella (Cornus sanguinea). Nello strato erbaceo, che è sempre dominato dalla sesleria d’autunno (Sesleria autumnalis), si trovano con maggiore frequenza rispetto ai substrati carbonatici lo sparviere racemoso (Hieracium racemosum), la cicerchia nera (Lathyrus niger) e talvolta l’erba lucciola multiflora (Luzula multiflora), l’erba lucciola mediterranea (Luzula forsteri) e la cannella dei boschi (Calamagrostis arundinacea) che stanno ad indicare una certa diminuzione delle basi e quindi una leggera acidificazione del suolo. Sul Monte Valerio si possono quindi identificare una variante dell’alto pendio dominata dalla roverella (Quercus pubescens) e quella di basso pendio dominata dalla rovere (Quercus petraea). In quest’ultima è presente una facies a pungitopo (Ruscus aculeatus), che a differenza dell’asparago pungente (Asparagus acutifolius), presente soprattutto nella parte superiore del pendio, indica un più elevato stato igrometrico dell’atmosfera. Di particolare interesse è la presenza, ancorché per frammenti nucleari, della carpinella (Carpinus orientalis). Questa formazione, che lungo tutta la riva orientale dell’Adriatico costituisce una fascia climatofila inserita fra la sottostante vegetazione mediterranea a leccio (Quercus ilex) e la soprastante vegetazione submediterranea dominata dalla roverella (Quercus pubescens), è presente nel Triestino quale sua ultima manifestazione verso nord impoverita di elementi stenomediterranei, in frammenti senza più continuità. Uno di questi costituisce l’ultimo nucleo della Valle di Cologna, forma la vegetazione forestale di basso pendio di Villa Giulia e da qui risale a lambire il Monte Valerio. L’aspetto del sottobosco è dominato dalla presenza massiccia del pungitopo (Ruscus aculeatus). Tale formazione per questa sua situazione relittica assume una elevatissima valenza naturalistica e deve essere considerata estremamente vulnerabile nei confronti degli interventi selvicolturali. In collegamento dinamico con la vegetazione forestale del flysch è presente all’interno delle chiarie qualche limitata estensione di brughiera a calluna (Calluna vulgaris) e nel nostro caso essa ospita rari esemplari di cisto femmina (Cistus salviifolius), anch’esso presente qui all’estremo nord del suo areale circumediterraneo. La propensione della carpinella, soprattutto se ceduata, a produrre una fitta ramificazione a partire dalla ceppaia determina un severo ombreggiamento del suolo e quindi una rarefazione del cotico erbaceo (Sesleria autumnalis regredisce drasticamente), per cui i frammenti del querco-carpineto a carpinella si differenziano fisionomicamente dal circostante ostrio-querceto a roverella e rovere anche per il venire meno della continuità erbacea del sottobosco. Il Monte Valerio è altrettanto interessante dal punto di vista faunistico. ( tratto da https://www2.units.it/biologia/ortoval/bosco.htm )
Il castelletto : fondazione callerio
A destra del castelletto troveremo il cartellone informativo , e le scale dell’inizio del sentiero…
…giunti in cima, troveremo dei cartelli informativi molto interessanti che descrivono la “vita del bosco”
Il sentiero è segnalato da frecce con punta rossa poste sugli alberi, è impossibile perdesi e sbagliare percorso…
..ed anche da frecce incise su pietra poste nel terreno…
lungo il sentiero troviamo questa “casetta” , messa come osservatorio della fauna…
Alcuni minuti di passeggiata sempre in salita, si nota sulla destra un sentierino molto ripido che porta in un avvallamento…
Il sito del Flysch !
ritornati sui nostri passi, sulla sinistra troveremo un sentiero che sale verso la cima del monte valerio.
La lapide : I figli di Trieste redenta qui celebrarono la festa degli alberi
dalla cima si snodano vari senteirini, noi prenderemo quello a destra della panchina per giungere fino al libro di vetta.
dove ovviamente io e mia figlia abbiamo lasciato la firma, peccato però che non avevamo con noi il nostro libretto dei timbri 😦
In conclusione abbiamo passato una bella oretta nel bosco… lo consiglio a tutti !!!
Alla prossima gita !!!