Tecniche di primo soccorso base in montagna

Come gestire slogature, ferite e ipotermia durante un trekking?
Quando pensiamo al trekking, ci vengono in mente panorami spettacolari, sentieri che si snodano tra i boschi e giornate passate all’aria aperta. Ma accanto alla meraviglia della montagna, in particolare dei boschi del Carso triestino, c’è anche un aspetto più tecnico e spesso trascurato: la sicurezza personale. Sapere le basi del primo soccorso non è solo per i professionisti, ma è una competenza essenziale per chiunque si avventuri su un sentiero, dal neofita all’escursionista più esperto. Anche durante escursioni brevi o semplici, possono capitare imprevisti: una caviglia che si torce, un taglio più profondo del previsto o un cambiamento repentino del tempo.
In montagna, dove i soccorsi potrebbero impiegare più tempo ad arrivare, i primi minuti sono fondamentali. Avere le competenze per affrontare situazioni come slogature, ferite o cali di temperatura improvvisi non solo aiuta a gestire l’emergenza, ma spesso può anche prevenire conseguenze più gravi. In questo articolo, troverai una guida chiara, dettagliata e facile da seguire sulle principali tecniche di primo soccorso base in montagna, perfetta per chi desidera fare escursioni in sicurezza e con maggiore consapevolezza.

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Errori comuni dei principianti nel trekking (e come evitarli)

Negli ultimi mesi, mi hanno chiesto sempre più spesso, sia su Instagram che su Telegram, come iniziare a fare trekking in sicurezza e quali siano le informazioni fondamentali da conoscere prima di mettersi in cammino. Sempre più persone desiderano esplorare i boschi, le grotte e i panorami mozzafiato del Carso triestino, ma avventurarsi senza una preparazione adeguata può trasformare un’esperienza entusiasmante in una giornata difficile. Per rispondere a tutte queste domande, ho deciso di raccogliere in un unico articolo i consigli più utili per avvicinarsi al trekking in modo semplice, consapevole e, soprattutto, sicuro: perché la natura è meravigliosa, ma va sempre rispettata.

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La bandana in outdoor

La bandana all’aperto: un accessorio versatile che unisce comfort, utilità ed emergenza Quando si parla di attrezzatura indispensabile per un’escursione in montagna o qualsiasi attività all’aperto, la mente va subito a scarponi, zaini, bastoncini e abbigliamento tecnico. Tuttavia, spesso sono i piccoli oggetti, semplici e leggeri, a rivelarsi i più preziosi. Tra questi, la bandana ha un posto speciale: un accessorio economico, compatto, ma con potenzialità sorprendenti.

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5 motivi per passeggiare in autunno in bosco

E se ti dicessi che la stagione ideale per fare trekking non è l’estate? Con l’accorciarsi delle giornate e l’aria che diventa più frizzante, la natura si prepara ad offrire uno spettacolo straordinario. L’autunno trasforma i boschi in una tavolozza di colori vivaci dal giallo all’arancione, dal rosso al marrone intenso regalandoci non solo panorami mozzafiato, ma anche un’atmosfera di profonda tranquillità e benefici inaspettati per la salute.
Allaccia le tue scarpe da trekking: stiamo per esplorare i 5 motivi principali per cui dovresti innamorarti delle passeggiate autunnali.

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I rifugi di montagna

Durante le mie escursioni tra le vette delle Alpi, mi è capitato spesso di trovare riparo in un rifugio. A volte per una pausa dal vento o dalla pioggia, altre semplicemente per condividere un piatto caldo con sconosciuti che, nel giro di pochi minuti, diventano amici.
È in quei momenti che si capisce davvero che un rifugio non è solo un tetto, ma un legame profondo tra l’uomo e la montagna. In questo articolo riassumo 5 punti che tutti dovrebbero sapere :

1 – Origine e significato dei rifugi di montagna
2- Rifugio come punto di sicurezza
3 – Rifugio come luogo di accoglienza e incontro
4 – Rifugio come simbolo culturale e identitario
5 – Il rifugio oggi: tra sostenibilità e rispetto ambientale

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La coperta termica d’emergenza

Quando si parla di sicurezza all’aperto, uno degli oggetti più piccoli, leggeri e apparentemente semplici che ogni escursionista, alpinista o amante della natura dovrebbe avere nel proprio zaino è senza dubbio la coperta termica d’emergenza. Spesso sottovalutata o addirittura dimenticata, questa sottile pellicola metallizzata può davvero fare la differenza in situazioni critiche. 

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Cosa fare se… in montagna arriva un temporale

Chi frequenta la montagna sa bene quanto il tempo possa cambiare all’improvviso. Parti la mattina con il cielo sereno e la sensazione che nulla possa rovinare la giornata, e dopo poche ore ti ritrovi circondato da nuvole scure che corrono veloci, il vento che si alza e i primi tuoni che rimbombano tra le valli. A me è successo più di una volta di trovarmi nel bel mezzo di un temporale inaspettato, e ogni volta ho imparato qualcosa di nuovo su come affrontare la situazione senza perdere la calma. È un’esperienza che ti ricorda quanto la montagna sia affascinante ma anche imprevedibile, e quanto sia fondamentale sapere come comportarsi quando il cielo decide di cambiare umore.

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Al Rifugio Fratelli De Gasperi – CAI 201

l Rifugio Fratelli De Gasperi si trova in un’incantevole area prativa chiamata Clap Grande, ai piedi delle maestose pareti delle Dolomiti Pesarine. Questo rifugio è un punto di riferimento storico e molto amato per escursioni, arrampicate e traversate lungo l’Alta Via. Situato a 1.767 metri sul livello del mare, è di proprietà della sezione CAI di Tolmezzo e gestito da personale locale. La nostra avventura verso il Rifugio De Gasperi, è cominciata con quell’entusiasmo tipico delle giornate in montagna: lo zaino pronto, i sentieri che si snodano tra gli alberi e l’aria fresca che già profuma di alta quota.

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La bussola cartografica

Dopo aver pubblicato l’articolo “Cosa fare se… ho una bussola“, sono stato lieto di ricevere numerosi messaggi e domande da persone che sono curiose di escursionismo, scouting e navigazione con tecniche tradizionali. Molti di voi mi hanno contattato per chiedere maggiori dettagli sugli strumenti che porto con me nelle mie escursioni, in particolare quella strana bussola che appare accanto alla mappa topografica in una foto postata sul mio profilo Instagram. Bene, il momento di spiegarvi tutto ciò è finalmente arrivato oggi. La bussola a cui ci riferiamo in questo articolo non è la tradizionale bussola da escursionista con un ago magnetico e una capsula rotante; piuttosto, è una bussola cartografica, uno strumento che porto sempre con me non solo durante la pianificazione delle escursioni ma anche durante la fase di studio della mappa. A differenza delle bussole magnetiche, una bussola cartografica non è destinata a localizzare il nord sul campo.

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Con il cane in outdoor

Prima di tutto voglio esprimere un sincero grazie a tutti voi per i tantissimi messaggi, like e commenti che mi avete inviato riguardo alla salute di Emi dopo la brutta avventura. È stato davvero bello sentire la vostra vicinanza, leggere le parole di incoraggiamento e i pensieri affettuosi che ci avete dedicato. Sapere che così tante persone si sono preoccupate per lei e hanno trovato il tempo di scrivermi, condividere esperienze simili o semplicemente inviare un augurio, è stato un grande sostegno in questi giorni. Emi è parte della mia famiglia e vedere tutto questo affetto anche per lei mi ha toccato profondamente. Grazie di cuore a ciascuno di voi per la vostra attenzione e sensibilità: il vostro supporto significa davvero tanto. Oggi scrivo una mia riflessione sul perché portare il proprio cane a fare trekking , una lunga passeggiata in outdoor o soltanto portarlo in bosco a rilassarsi…  Portare il proprio cane a fare trekking non è solo un modo per godersi la natura, ma è anche un’opportunità fantastica per rafforzare il legame con il tuo amico a quattro zampe.

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Power bank in outdoor: energia tra boschi, cime e sentieri.

Negli ultimi anni, anche gli appassionati della montagna più selvaggia hanno iniziato a scoprire i vantaggi degli strumenti digitali: GPS, mappe offline, app meteo, torce ricaricabili, fotocamere, droni, orologi da trekking. Ma c’è un elemento che unisce tutto questo: l’energia. Quando ti trovi in un rifugio non attrezzato, in bivacco, o sotto una tenda o tarp a chilometri dall’ultimo paese, avere un power bank affidabile può davvero fare la differenza tra un’esperienza confortevole e una piena di disagi… o addirittura tra sicurezza e rischio. In questo articolo, voglio aiutarvi a scegliere il miglior power bank per le vostre avventure all’aperto, attingendo alla mia esperienza personale, ai test sul campo per la vita lontano dai sentieri battuti.

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Pannello solare portatile in outdoor

Nel nostro zaino, non può mai mancare almeno un dispositivo elettronico: smartphone, GPS, orologio da trekking, torcia USB, power bank. Ma cosa succede quando l’escursione si allunga, o quando ci avventuriamo in un viaggio di più giorni in autonomia, magari con tenda o bivacco? La risposta è semplice: energia solare. Un buon pannello solare portatile è fondamentale per rimanere autosufficienti dal punto di vista energetico, senza dover dipendere da rifugi, prese di corrente o stazioni di ricarica. È una soluzione leggera, silenziosa, pulita… e decisamente più efficiente rispetto a qualche anno fa. In questo articolo, esploreremo quali caratteristiche deve avere un buon pannello solare per l’outdoor, come utilizzarlo al meglio e quali sono i modelli più affidabili per le avventure in montagna.

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Il ricovero e la miniera del Resartico

Nel versante orientale delle Alpi Carniche, tra le pieghe della selvaggia Val Resia, si snoda uno degli itinerari più affascinanti e solitari del Friuli Venezia Giulia: il sentiero CAI 702 che conduce al ricovero Resartico, un piccolo rifugio in pietra incastonato tra boschi fitti e i resti di una miniera dimenticata e alla miniera visitabile gratuitamente. Questo percorso offre un’immersione profonda nella storia, nella natura e nella solitudine della montagna friulana. Quindi abbiamo deciso di trascorrere un weekend in val Resia , più precisamente a Povici di sopra nell’area di sosta camper per andare a visitare il ricovero Resartico e la miniera e ovviamente rilassarci in riva al torrente…

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Bivacco o campeggio? Cosa dice la legge e cosa succede davvero in montagna

Quando si pianifica un’escursione di più giorni in montagna, può sorgere un dubbio: è meglio bivaccare o campeggiare? Prima di tutto, però, è fondamentale capire cosa è legale, cosa è tollerato e quali sono le vere differenze tra queste due modalità di pernottamento all’aperto. Viste le domande ricevute nelle settimane passate … Scopriamole insieme, tenendo conto delle leggi italiane e di come si comportano le persone in regioni come il Friuli Venezia Giulia.

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Lampada frontale: guida completa

Lampada frontale in outdoor: la guida completa per chi ama la natura anche quando è buio. Quando il sole scompare dietro le montagne e la luce naturale svanisce nell’oscurità, una buona lampada frontale diventa molto più di un semplice accessorio: è un compagno indispensabile per ogni avventura notturna, bivacco, esplorazione di grotte o situazioni di emergenza nella natura. Che tu stia percorrendo un sentiero al tramonto, montando la tenda in una radura o semplicemente consultando una mappa sotto il cielo stellato, la lampada frontale è ciò che ti consente di vedere e di essere visto.  

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Il coltello

Ogni volta che preparo lo zaino per una nuova escursionesia in bosco che in montagna, tra le prime cose che controllo c’è sempre lui: il coltello. Piccolo o grande, a lama fissa, pieghevole o multiuso, affilato con cura o un po’ vissuto… poco importa. È uno strumento che non deve mancare mai, e non solo per abitudine o passione. Per me (e per molti altri che amano boschi e montagne), il coltello non è solo un attrezzo: è un compagno, un simbolo di autosufficienza e rispetto per l’ambiente che ci ospita. Che tu stia camminando in bosco o affrontando un sentiero in quota, avere un buon coltello nello zaino può fare davvero la differenza in ogni situazione, anche in una d’emergenza.
Vi darò una panoramica fondamentale, come meglio posso ovviamente, dato che l’argomento è davvero ampio, sul perché sia ​​così importante avere sempre un coltello nello zaino durante ogni escursione in outdoor.

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Il Fischietto: guida e consigli d’uso

Il fischietto, spesso sottovalutato, è uno degli strumenti più semplici e al tempo stesso più efficaci in situazioni di emergenza. Piccolo, leggero e sempre pronto all’uso, rappresenta un alleato prezioso per chi si avventura in ambienti naturali o affronta situazioni imprevedibili. La sua capacità di emettere suoni penetranti e ben udibili consente di attirare l’attenzione anche a grandi distanze, superando ostacoli come rumori ambientali, condizioni meteorologiche avverse o terreni difficili. In questa guida scoprirai perché il fischietto è un elemento indispensabile in ogni kit di emergenza e come utilizzarlo strategicamente per massimizzare le sue potenzialità.

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Il materassino

Dormire all’aperto, sotto un cielo stellato o in un bivacco è un’esperienza impagabile. Che si tratti di un trekking di più giorni, di un weekend in campeggio o di una semplice notte sotto le stelle, il materassino è un elemento fondamentale per garantire un riposo confortevole e rigenerante. Ma come scegliere il materassino giusto tra le innumerevoli opzioni disponibili sul mercato? Questo articolo ti guiderà alla scoperta delle diverse tipologie di materassini da campeggio e militare, analizzando i fattori chiave da considerare per un acquisto consapevole.

In questa piccola ed essenziale guida vedremo:

  1. Le diverse tipologie di materassini
  2. Come scegliere quello giusto
  3. Le tecniche per utilizzarlo al meglio
  4. La manutenzione per prolungarne la durata
  5. Differenza tra materassino da campeggio e quello militare
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Firestarter in ferrocerio

Cos’è il firestarter in ferrocerio?

Il firestarter in ferrocerio, noto anche come “ferro rod”, “fire steel” o “acciarino”, è uno degli strumenti più affidabili e longevi per accendere un fuoco in condizioni outdoor. Il firestarter in ferrocerio è stato inventato nel 1903 dal chimico austriaco Carl Auer von Welsbach. L’invenzione del ferrocerio rivoluzionò i sistemi di accensione, portando alla nascita di dispositivi come:

  • Gli acciarini moderni (firestarter per survivalisti ed escursionisti)
  • Le pietrine negli accendini (ancora oggi usate nei modelli Zippo e Clipper)

Questo strumento è utilizzato da escursionisti, survivalisti, bushcrafter e militari grazie alla sua capacità di generare scintille ad altissima temperatura, consentendo di accendere un fuoco anche in condizioni avverse. Il ferrocerio è una lega metallica composta principalmente da cerio, lantanio, neodimio, praseodimio, ferro e magnesio. Questa combinazione rende il materiale altamente piroforico, ovvero capace di produrre scintille incandescenti quando viene sfregato contro una superficie dura. Le scintille prodotte sono abbastanza calde (3000° C ) da accendere materiali infiammabili come erba secca, corteccia, fatwood, ovatta o trucioli di legno. Anche se bagnato, può essere asciugato e funzionerà senza problemi.

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La borraccia

Come appassionato di escursioni e avventure all’aria aperta, ho scoperto che una buona borraccia è uno strumento essenziale per qualsiasi uscita. Non è semplicemente un contenitore per l’acqua, ma un vero e proprio compagno di viaggio che garantisce un’idratazione costante e sicura, permettendoti di affrontare qualsiasi sfida che la natura possa presentare. In questo articolo, voglio condividere la mia esperienza personale con tre borracce che uso ormai da anni durante le mie avventure, evidenziando le caratteristiche che considero fondamentali.

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