Il sacco a pelo

Il sacco a pelo è uno degli elementi fondamentali per chiunque pratichi escursionismo, campeggio, alpinismo o survivalismo. Scegliere il sacco a pelo giusto e sapere come utilizzarlo al meglio può fare la differenza tra una notte confortevole e un’esperienza difficile e da dimenticare. In questo articolo, analizzeremo i diversi tipi di sacchi a pelo, i materiali, le differenze, le temperature di utilizzo e i consigli per ottimizzarne l’efficacia.

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Da Vrhpolje passando per Veliko Gradišče fino al Monte Cocusso

Ciao a tutti e bentrovati. Oggi abbiamo deciso di raggiungere la vetta del Monte Cocusso percorrendo il sentiero in Slovenia. Abbiamo parcheggiato l’automobile nel parcheggio a qualche chilometro dal paese di Vrhpolje, situato subito dopo il confine di Pese.

Parcheggiata l’automobile e messi in spalla gli zaini, abbiamo percorso alcuni metri e notato subito i primi cartelli e segnavia, così come il primo bivio. Abbiamo scelto di imboccare il sentiero sulla destra.

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Quando scappa … scappa !!!

Ciao a tutti , farà un po sorridere ma credo che ci siamo passati tutti…Mi è stato chiesto molte volte da amici e da vari follower della pagina facebook, quando si è immersi nella natura, una delle situazioni più impreviste, ma comuni, è la necessità di soddisfare un bisogno fisiologico urgente. Trovandosi in montagna o in un bosco, lontani da strutture come bagni pubblici o rifugi, è importante sapere come gestire il tutto in modo pratico e rispettoso dell’ambiente. Seguire le corrette pratiche per “gestire la cacca” in natura è essenziale per evitare contaminazioni, non lasciare tracce e rispettare gli altri escursionisti e soprattutto la fauna.
Ecco 7 consigli su come comportarsi …

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Il bivacco alpino – I miei consigli

Un bivacco alpino è una struttura essenziale per molti escursionisti e alpinisti che frequentano le alte montagne. Si tratta di un rifugio spartano e autogestito, privo di custode, generalmente situato in luoghi isolati e accessibili solo a piedi, solitamente di colore rosso o verde o il pietra e legno. I bivacchi offrono un riparo sicuro a chi si avventura in ambienti montani remoti, soprattutto in condizioni meteorologiche avverse, quando tornare a valle potrebbe rivelarsi troppo lungo o rischioso.

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Fotografia in montagna: con uno smartphone

Fotografia in montagna: con uno smartphone

Ciao a tutti, oggi vi voglio parlare della fotografia in montagna con un accessorio che ormai abbiamo tutti… lo smartphone! Premetto che non sono un fotografo, ma negli anni ho fatto molte foto e vorrei condividere con voi alcuni consigli basati sulla mia esperienza su come fare delle belle foto quando siamo in montagna.
La montagna offre scenari mozzafiato che non si dimenticano facilmente: cime maestose, foreste silenziose, riflessi cristallini di laghi e panorami infiniti. Catturare questi momenti può sembrare un’impresa complessa, soprattutto senza una fotocamera professionale. Ma la buona notizia è che oggi uno smartphone può essere un ottimo strumento per immortalare la bellezza della natura, purché si conoscano alcuni trucchi e tecniche.

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Tipi di Sentieri di Montagna: Come Riconoscerli e Scegliere il Percorso Giusto

Tipi di Sentieri di Montagna: Come Riconoscerli e Scegliere il Percorso Giusto

Ciao a tutti, mi è stato chiesto più volte quali siano e quale sia la differenza tra i vari tipi di sentieri che si possono trovare in montagna, soprattutto leggendo i cartelli informativi che si trovano all’inizio o durante il percorso, specialmente nei bivi. Qui sotto cerco di spiegarvi al meglio la differenza e le caratteristiche di ogni tipo di sentiero.

La montagna offre un’infinità di sentieri, ciascuno con le proprie caratteristiche e peculiarità, studiati per diversi tipi di escursionisti e per vari livelli di esperienza. Conoscerli aiuta non solo a prepararsi al meglio ma anche a godersi al massimo ogni camminata, sia che si tratti di una semplice passeggiata o di un’avventura impegnativa.

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Il Paracord

Il paracord, abbreviazione di “parachute cord”, è un accessorio che ha superato i confini del suo uso originario per diventare un elemento indispensabile nell’equipaggiamento di chi ama l’avventura e la sopravvivenza in natura e non solo.

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Ma cosa rende il paracord così speciale e come viene utilizzato sia in ambito militare che civile?

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Il Tarp, i picchetti e il paracord

C’è qualcosa di magicamente rigenerante nel trascorrere una domenica immersi nel verde del bosco, lontani dal trambusto della città e dalla routine quotidiana. È una giornata che promette avventura e apprendimento, soprattutto quando si è in compagnia di persone care e si ha l’opportunità di mettere alla prova nuove abilità.

Una domenica speciale dicevo… trascorsa tra gli alberi attoorno al nostro campo dove io, mio figlio e un carissimo amico di mille avventure abbiamo deciso di esplorare l’arte del sopravvivere con pochi, ma essenziali strumenti: il paracord, una tarp e alcuni picchetti in legno. Il paracord, versatile e resistente, si è rivelato un alleato indispensabile nelle nostre mani creative, mentre la tarp ci ha offerto riparo e un punto di raccolta per condividere storie e risate. I picchetti in legno che vi avevo anticipato con delle foto su instagram, scolpiti con cura e dedizione, hanno aggiunto un tocco di autenticità a questa esperienza di ritorno alle origini.

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La Val Visdente

Nel cuore delle Dolomiti, incastonata tra le maestose vette che disegnano l’orizzonte, si trova la Val Visdente, un gioiello di inestimabile valore naturale e storico. Questa valle, situata nel Comelico, è un paradiso per gli amanti dell’escursionismo e della natura, offrendo una vasta gamma di sentieri che si snodano tra panorami mozzafiato e testimonianze di un passato ricco e affascinante.

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Da sella Somdogna al bivacco Stuparich

Ciao a tutti, oggi desidero condividere con voi la nostra escursione da Sella Somdogna al Bivacco Carlo e Gianni Stuparich, seguendo il sentiero CAI 411.

Il Bivacco Stuparich, situato a 1.578 metri di altitudine, è un rifugio alpino nell’area occidentale delle Alpi Giulie. Posizionato sulla spettacolare spalla ai piedi della cima settentrionale dello Jôf di Montasio, regala una vista mozzafiato sulla Val Saisera, sul ghiacciaio del Montasio e sul Jôf di Somdogna.

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Consigli per affrontare in sicurezza una via ferrata

Affrontare una via ferrata rappresenta un’avventura emozionante e una sfida per gli appassionati di montagna. Le vie ferrate, percorsi attrezzati che si snodano lungo pareti rocciose, richiedono preparazione, attenzione e il giusto equipaggiamento per essere affrontate in sicurezza. Mi è stato chiesto tempo fa da alcuni lettori ed ecco, a mio avviso, alcuni consigli fondamentali per chi si avvicina a questa pratica.

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Come osservare gli animali in bosco

Se ami la natura e gli animali, una delle attività più belle e gratificanti che puoi fare è osservare gli animali in bosco. Il bosco è un habitat ricco di biodiversità, dove convivono molte specie diverse di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e insetti. Osservare gli animali in bosco ti permette di entrare in contatto con la vita selvaggia, di scoprire le abitudini e i comportamenti degli animali, e di apprezzare la bellezza e l’armonia della natura.

Ma come si fa a osservare gli animali in bosco? Quali sono le regole da seguire per non disturbare gli animali e per garantire la propria sicurezza? Quali sono gli strumenti e le tecniche da usare per individuare e riconoscere gli animali? In questo articolo ti daremo alcuni consigli pratici per osservare gli animali in bosco in modo responsabile e divertente.

  1. Scegli il luogo e il momento giusto.

Il primo passo per osservare gli animali in bosco è scegliere un luogo adatto, dove ci sia una buona presenza di fauna selvatica. Puoi informarti su internet, sui libri o presso le guide locali quali sono i boschi più interessanti da visitare nella tua zona. Inoltre, devi scegliere il momento giusto per andare in bosco, in base al tipo di animali che vuoi osservare. Alcuni animali sono più attivi di giorno, altri di notte, altri ancora al crepuscolo o all’alba. Devi anche tenere conto delle stagioni, perché alcuni animali cambiano il loro comportamento o il loro aspetto a seconda del periodo dell’anno.

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Come usare un binocolo in montagna

Se sei un appassionato di escursionismo, trekking o alpinismo, sai bene quanto sia importante avere una buona attrezzatura per goderti al meglio le tue avventure in montagna. Tra gli accessori che non possono mancare nel tuo zaino, c’è sicuramente il binocolo. Un binocolo ti permette di osservare da vicino i paesaggi mozzafiato, gli animali selvatici e i dettagli geologici che caratterizzano le montagne.

binocoli sono strumenti ottici affascinanti che ci permettono di ingrandire e avvicinare gli oggetti lontani. Vediamo come funzionano:

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Socerb – Beka – Ocizla : gita di 10 km nei boschi

Ciao a tutti, la nostra gita di oggi inizia dal parcheggio adiacente il castello di San Servolo (Socerb) per andare a visitare i paesi di Beka e Ocizla passando per il sentiero tematico Tigrovska pot .

Dal parcheggio scendiamo per la strada asfaltata per circa 5 minuti e prenderemo il sentiero a sinistra , bello ampio e dritto per raggiungere l’abitato di Beka.

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Dopo circa 50 minuti di cammino nel bosco e arrivati alla strada asfaltata giriamo a sinistra in salita fino a raggiungere il centro di Beka :

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Timbri di vetta – San Servolo (Socerb-SLO)

Il castello di San Servolo (Grad Socerb o Strmec in sloveno, Schloss Sankt Serff in tedesco) si trova in Slovenia nel comune di Capodistria, a poca distanza dal confine italo-sloveno; è una rocca costruita su una rupe a più di 350 m s.l.m

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Un po’ di storia ( tratta da Wikipedia) :

Venne costruito per difendere il territorio dagli Ungari; il nucleo iniziale risale presumibilmente al IX secolo, e poi ampliato nel corso dei secoli. Fu teatro di molte battaglie e, in particolare, di quelle tra gli austriaci e i veneziani all’inizio del XVI secolo per il controllo del commercio del sale che si produceva nelle saline di Zaule e transitava lungo la Val Rosandra.Fu proprietà dei veneziani dal 1463 al 1511 che lo usavano come estrema difesa dai Turchi e dall’Impero Austriaco. Nel 1521 ne divenne poi proprietario il capitano triestino e nobile Nicolò Rauber; come sede del capitanato feudale con diritti circondariali estendeva il proprio controllo su un territorio piuttosto vasto, comprendendo, oltre al villaggio stesso di San Servolo (Socerb) e Castel, anche Cernotti, Podgorje, Piedimonte, Petrinje, Clanzi in Valle, Occisla-Clanzo, Beka (Becca), Prebenico, Vodice e San Sergio.All’inizio del XVII secolo, durante la guerra degli Uscocchi (1615-1617), il castello fu del nobile triestino Benvenuto Petazzi; i conti Petazzi mantennero il capitanato di Socerb fino al 1688, quando lo restituirono all’arciduca di Graz per trasferirsi a Zaule. Nel 1689 il castello fu visitato, descritto e raffigurato dallo storico Janez Vajkard Valvasor. Nella prima metà del XVIII secolo il capitanato di Socerb passò nelle mani dei marchesi de Priè; nel 1768 fu acquistato dai conti Montecuccoli di Modena che ne mantennero la proprietà anche dopo l’abolizione della servitù della gleba nel 1848. A causa dei danni dovuti a un incendio provocato nel 1780 da un fulmine, all’inizio del XIX secolo il castello cadde in rovina. I resti furono descritti nel 1823 dal conte Girolamo Agapito e ne venne realizzato un dipinto nel 1842 da August Tischbein. Quello che rimaneva del castello fu acquistato nel 1907 dal barone triestino Demetrio Economo che lo ristrutturò nel 1925[1] sanando il muro di cinta e rimuovendo le altre rovine. Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo della lotta di liberazione, grazie la posizione strategica, venne usato come sede da parte di milizie partigiane prima e dall’esercito tedesco dopo che lo conquistò nell’autunno del 1944. Nel dopoguerra fu nuovamente ristrutturato e ha assunto un’importanza storica e un interesse prettamente turistico.

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Fontanone di Goriuda

Il fontanone di Goriuda é una sorgente carsica che sgorga a 861 m sul versante sinistro della Val Raccolana .Le acque fuoriescono da una grotta di oltre 600 m di sviluppo, caratterizzata da laghi pozzi e sifoni.

Per raggiungere la zona nella quale si trova la cascata, si percorre la strada che dal paese di Chiusaforte, sale lungo la Val Raccolana in direzione di Sella Nevea, fino a raggiungere il posteggio che serve la Trattoria “Fontanon di Goriude” in località Pian della Sega.

Già dalla strada e dal posteggio è impossibile non notare, sulla destra, la parte sommitale della grande cascata che fuoriesce dal sovrastante Fontanone di Goriuda.

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Muggia Vecchia

Muggia Vecchia – Basilica – Abitato – Porta di S. Odorico – Porta di S. Margherita

Oggi abbiamo visitato la zona storica di Muggia. Parco archeologico all’aperto. Bella zona con vista panoramica su Trieste.
Parcheggiata l’automobile nel comodo parcheggio gratuito ci siamo diretti verso la basilica…


La basilica di S. Maria Assunta è l’unico edificio sopravvissuto dell’abitato medievale di Muggia Vecchia.

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La sua presenza è ricordata in alcuni documenti del XIII secolo, ma la tecnica costruttiva e lo stile architettonico adottati richiamano al modello preromanico diffuso dal X secolo lungo le coste istriane.

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Castello Tabor e monte Hum 583m s.l.m – Slovenia

Castello Tabor e monte Hum 583m s.l.m – Slovenia

Abbiamo trascorso alcuni giorni a Lasko ( Slovenia ) per rilassarci alla terme e visitare il posto e fare qualche passeggiata.
Abbiamo deciso di raggiungere la vetta del Monte Hum , posto consigliato dai gestori della fattoria dove abbiamo soggiornato.


La nostra gita inizia dal parcheggio adiacente il castello Tabor.

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Fatta una visita nel piazzale interno al castello ( all’interno un ristorante ) e fatto il giro delle mura , ci siamo diretti dalla parte opposta dove troviamo due cartelli informativi multilingue.
Da qui parte la nostra gita….

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Vetta grande e Monte Voistri :sentiero Cai 40 – 3

Vetta grande e Monte Voistri :sentiero Cai 40 – 3

Abbiamo deciso di ripercorrere il sentiero Cai n°40 che parte dal municipio di Sgonico per raggiungere la Vetta Grande(486m s.l.m) e la cima del Monte Voistri ( 499m s.l.m) per aggiungere sul nostro libretto i timbri di vetta.

Il percorso lo avevamo fatto alcuni anni fa … vedi Qui per la descrizione.

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Val Saisera – Bivacco Mazzeni e rifugio F.lli Grego

La val Saisera è situata nel comune di Malborghetto Valbruna, è attraversata dal torrente Saisera ed è dominata dalle imponenti vette del Jôf Fuart (2.666 m) e del Jôf di Montasio (2.754 m). La valle è profonda pochi chilometri, e le acque del suo torrente si gettano in quelle del fiume Fella. Qui alla fine della vallata risalendo tutta la strada asfaltata si arriva al parcheggio 4 “Le ghiaie” dove noi abbiamo trascorso con il nostro furgoncino 2 giorni.

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Curiosità:
Saisera significa in sloveno “dietro il lago”; si ritiene infatti che un tempo in questo luogo sorgesse un lago di formazione glaciale, trattenuto a valle da uno sbarramento di tipo morenico; il lago sarebbe poi scomparso nel 1349 a causa di un terremoto che sconvolse la morfologia della vallata.
(tratto da wikipedia)

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