Le escursioni in bosco o in montagna possono essere un’esperienza rigenerante e avventurosa, ma è importante essere consapevoli dei rischi associati alle zecche, piccoli parassiti che possono trasmettere malattie attraverso i loro morsi.
Le zecche sono parassiti esterni appartenenti all’ordine degli Ixodidi, che fa parte della stessa classe degli Aracnidi, insieme a ragni, acari e scorpioni. Questi piccoli artropodi possono variare nelle dimensioni da pochi millimetri fino a circa 1 centimetro, a seconda della specie e dello stadio di sviluppo.
La processionaria, un piccolo insetto che può causare grandi problemi
La processionaria del pino è un insetto che, nonostante le sue piccole dimensioni, può avere un impatto significativo sull’ambiente e sulla salute umana. Questo lepidottero, il cui nome scientifico è Thaumetopoea pityocampa, è noto per le sue larve che si muovono in lunghe file, una dietro l’altra, creando un fenomeno visivamente affascinante ma potenzialmente pericoloso.
Le larve della processionaria sono facilmente riconoscibili per i loro corpi coperti di peli urticanti. Questi peli possono causare irritazioni cutanee, reazioni allergiche e problemi respiratori negli esseri umani se vengono a contatto con la pelle o inalati. È importante quindi avvicinarsi con cautela e informarsi su come gestire un eventuale incontro con questi insetti.
Incontrare una vipera può essere un’esperienza intimidatoria, ma è importante mantenere la calma e sapere come agire. Le vipere sono serpenti velenosi che si trovano in diverse parti d’Italia, e sebbene i loro morsi siano rari, possono essere pericolosi. Ecco alcuni consigli su come comportarsi in caso di incontro con una vipera:
1. Mantieni la distanza: Se avvisti una vipera, mantieni una distanza sicura. Questi serpenti di solito non attaccano a meno che non si sentano minacciati. 2. Non provocare l’animale: Evita di toccare, spostare o provocare la vipera in qualsiasi modo. 3. Allontanati lentamente: Se la vipera è sul tuo cammino, fai un largo arco per evitarla e continua il tuo percorso. 4. Informa gli altri: Se ci sono altre persone nelle vicinanze, avvisale della presenza della vipera.
In risposta alle numerose domande ricevute, ho deciso di dedicare questo articolo a un argomento di grande interesse: perché camminare? Questo tema, spesso sottovalutato, ha un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana e sul nostro benessere generale.
Camminare è un’attività quotidiana che molti di noi danno per scontata. Tuttavia, oltre a essere un mezzo per spostarsi da un punto all’altro, la camminata è un esercizio fisico semplice ma potente con numerosi benefici per la salute. Che si tratti di una passeggiata nel parco o di una camminata veloce nel rione, ogni passo che facciamo contribuisce al nostro benessere generale. In questo articolo, esploreremo i molteplici benefici del camminare, dimostrando come questa attività possa essere un pilastro fondamentale per una vita sana e attiva.
Camminare è una delle attività fisiche più semplici e benefiche per la salute. Camminare regolarmente può aiutare a prevenire e contrastare diverse patologie, come quelle cardiovascolari, metaboliche, oncologiche e psicologiche. In questo articolo vedremo quali sono i principali benefici della camminata e come praticarla in modo efficace e sicuro.
Ciao a tutti, la nostra gita di oggi inizia dal parcheggio adiacente il castello di San Servolo (Socerb) per andare a visitare i paesi di Beka e Ocizla passando per il sentiero tematico Tigrovska pot .
Dal parcheggio scendiamo per la strada asfaltata per circa 5 minuti e prenderemo il sentiero a sinistra , bello ampio e dritto per raggiungere l’abitato di Beka.
Dopo circa 50 minuti di cammino nel bosco e arrivati alla strada asfaltata giriamo a sinistra in salita fino a raggiungere il centro di Beka :
Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi appassiona molto: il bosco. Viste anche le numerose domande che mi sono state fatte nell’ultimo periodo, vi elenco alcuni comportamenti da seguire durante una gita, e cosa fare in caso di incendio.
Il bosco è un luogo magico, pieno di vita e di mistero, dove si possono fare tante esperienze diverse. Che si tratti di una passeggiata rilassante, di una ricerca di funghi o di una avventura tra gli alberi, il bosco offre sempre qualcosa di nuovo e di sorprendente. Ma il bosco è anche un ecosistema delicato, che va rispettato e tutelato.
Ecco alcuni consigli per comportarsi in modo responsabile quando si fa una passeggiato o una gita in bosco:
Viste le richieste che mi sono arrivate nell’ultimo periodo, oggi voglio parlarvi, in generale, di un argomento molto importante per chi ama la montagna: Come valutare il meteo in montagna.
Il meteo in montagna è molto diverso da quello che si può osservare in pianura o in città, perché dipende da molti fattori, come la pressione atmosferica, le nubi, i venti e le correnti. Per questo motivo, è bene informarsi prima di partire per una gita o un’escursione, ma anche saper osservare i segnali che la natura ci offre durante la nostra permanenza in quota.
Le radio PMR446 sono dei dispositivi di comunicazione senza fili che operano nella banda di frequenza 446 MHz. Gli apparati radio devono rispettare alcune caratteristiche, come la potenza massima di 500 mW ERP, l’antenna integrata e inamovibile e la mancanza di infrastrutture fisse. Questa banda è libera da licenze e può essere usata da chiunque per scopi personali o professionali, purché si rispettino alcune regole. Le radio PMR446 sono molto utili per comunicare in situazioni in cui il telefono cellulare non è disponibile o non è conveniente, come ad esempio:
– in montagna, in campeggio o in escursione
– in cantiere, in magazzino o in fabbrica
– in eventi sportivi, culturali o di intrattenimento
Il castello di San Servolo (Grad Socerb o Strmec in sloveno, Schloss Sankt Serff in tedesco) si trova in Slovenia nel comune di Capodistria, a poca distanza dal confine italo-sloveno; è una rocca costruita su una rupe a più di 350 m s.l.m
Un po’ di storia ( tratta da Wikipedia) :
Venne costruito per difendere il territorio dagli Ungari; il nucleo iniziale risale presumibilmente al IX secolo, e poi ampliato nel corso dei secoli. Fu teatro di molte battaglie e, in particolare, di quelle tra gli austriaci e i veneziani all’inizio del XVI secolo per il controllo del commercio del sale che si produceva nelle saline di Zaule e transitava lungo la Val Rosandra.Fu proprietà dei veneziani dal 1463 al 1511 che lo usavano come estrema difesa dai Turchi e dall’Impero Austriaco. Nel 1521 ne divenne poi proprietario il capitano triestino e nobile Nicolò Rauber; come sede del capitanato feudale con diritti circondariali estendeva il proprio controllo su un territorio piuttosto vasto, comprendendo, oltre al villaggio stesso di San Servolo (Socerb) e Castel, anche Cernotti, Podgorje, Piedimonte, Petrinje, Clanzi in Valle, Occisla-Clanzo, Beka (Becca), Prebenico, Vodice e San Sergio.All’inizio del XVII secolo, durante la guerra degli Uscocchi (1615-1617), il castello fu del nobile triestino Benvenuto Petazzi; i conti Petazzi mantennero il capitanato di Socerb fino al 1688, quando lo restituirono all’arciduca di Graz per trasferirsi a Zaule. Nel 1689 il castello fu visitato, descritto e raffigurato dallo storico Janez Vajkard Valvasor. Nella prima metà del XVIII secolo il capitanato di Socerb passò nelle mani dei marchesi de Priè; nel 1768 fu acquistato dai conti Montecuccoli di Modena che ne mantennero la proprietà anche dopo l’abolizione della servitù della gleba nel 1848. A causa dei danni dovuti a un incendio provocato nel 1780 da un fulmine, all’inizio del XIX secolo il castello cadde in rovina. I resti furono descritti nel 1823 dal conte Girolamo Agapito e ne venne realizzato un dipinto nel 1842 da August Tischbein. Quello che rimaneva del castello fu acquistato nel 1907 dal barone triestino Demetrio Economo che lo ristrutturò nel 1925[1] sanando il muro di cinta e rimuovendo le altre rovine. Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo della lotta di liberazione, grazie la posizione strategica, venne usato come sede da parte di milizie partigiane prima e dall’esercito tedesco dopo che lo conquistò nell’autunno del 1944. Nel dopoguerra fu nuovamente ristrutturato e ha assunto un’importanza storica e un interesse prettamente turistico.
Il fontanone di Goriuda é una sorgente carsica che sgorga a 861 m sul versante sinistro della Val Raccolana .Le acque fuoriescono da una grotta di oltre 600 m di sviluppo, caratterizzata da laghi pozzi e sifoni.
Per raggiungere la zona nella quale si trova la cascata, si percorre la strada che dal paese di Chiusaforte, sale lungo la Val Raccolana in direzione di Sella Nevea, fino a raggiungere il posteggio che serve la Trattoria “Fontanon di Goriude” in località Pian della Sega.
Già dalla strada e dal posteggio è impossibile non notare, sulla destra, la parte sommitale della grande cascata che fuoriesce dal sovrastante Fontanone di Goriuda.
Qui sotto vi elenco delle guide , trovate in rete, in pdf scaricabili sulle erbe e piante commestibili e con vari usi che possiamo trovare mentre facciamo delle passeggiate.
Ciao a tutti , volevo condividere con voi un po’ di storia riguardante il sito archeologico di Muggia Vecchia. Ho trovato tempo fa in rete un programma fatto dall’ Associazione cai XXX ottobre che vale la pena leggerlo…
…buona lettura !
MUGGIA VECCHIA
Pianta parco archeologico di Muggia vecchia
Durante alcuni scavi di sondaggio, eseguiti più d’una ventina d’anni fa, emersero dei resti d’un insediamento protostorico dell’età del ferro nei pressi della porta di levante. In anni precedenti, in particolare in quelli cinquanta (sec. XX), furono recuperate pure testimonianze d’epoca romana. Il castelliere sarebbe stato utilizzato anche nei primi anni della colonizzazione romana (la conquista romana dell’Istria risale al 178-177 a.C.) e poi soppiantato quasi completamente dalle ville rustiche, che si svilupparono in un secondo tempo sul territorio muggesano nelle zone soleggiate e riparate dalla bora, che meglio si prestavano a essere coltivate a terrazzo.
Muggia Vecchia – Basilica – Abitato – Porta di S. Odorico – Porta di S. Margherita
Oggi abbiamo visitato la zona storica di Muggia. Parco archeologico all’aperto. Bella zona con vista panoramica su Trieste. Parcheggiata l’automobile nel comodo parcheggio gratuito ci siamo diretti verso la basilica…
La basilica di S. Maria Assunta è l’unico edificio sopravvissuto dell’abitato medievale di Muggia Vecchia.
La sua presenza è ricordata in alcuni documenti del XIII secolo, ma la tecnica costruttiva e lo stile architettonico adottati richiamano al modello preromanico diffuso dal X secolo lungo le coste istriane.
Subito dopo l’abitato di Prosecco è possibile visitare il cimitero austro-ungarico, uno dei più importanti cimiteri austro-ungarici che oggi si trovano in Italia. A circa 500 metri dopo il monumento di Prosecco , verso l’abitato di Campo sacro sulla sinistra noteremo un cartello stradale informativo ….
Abbiamo trascorso alcuni giorni a Lasko ( Slovenia ) per rilassarci alla terme e visitare il posto e fare qualche passeggiata. Abbiamo deciso di raggiungere la vetta del Monte Hum , posto consigliato dai gestori della fattoria dove abbiamo soggiornato.
La nostra gita inizia dal parcheggio adiacente il castello Tabor.
Fatta una visita nel piazzale interno al castello ( all’interno un ristorante ) e fatto il giro delle mura , ci siamo diretti dalla parte opposta dove troviamo due cartelli informativi multilingue. Da qui parte la nostra gita….
Da Bagnoli della Rosandra a Botazzo : sentiero Cai n°1 – 15
La gita di oggi parte dalla piazza di Bagnoli , parcheggiata l’automobile vicino alla piazza (poco parcheggio :-( ) , abbiamo seguito la strada asfaltata che porta al Rifugio Premuda. Ci siamo tenuti sulla destra fino a trovare il segnavia Cai n°1.
Abbiamo deciso di ripercorrere il sentiero Cai n°40 che parte dal municipio di Sgonico per raggiungere la Vetta Grande(486m s.l.m) e la cima del Monte Voistri ( 499m s.l.m) per aggiungere sul nostro libretto i timbri di vetta.
Il percorso lo avevamo fatto alcuni anni fa … vedi Qui per la descrizione.
!!! Scoperto complesso fortificato sul monte Grociana piccola !!! Ho deciso di visitare il posto, dopo aver letto l’articolo ufficiale della scoperta(QUI) in inglese e anche per valutare le dimensioni effettive del complesso e ovviamente per fare un po di foto agli scavi. La strada per raggiungere il complesso è molto breve. La nostra piccola gita comincia parcheggiata l’automobile nello spiazzo fronte ex hotel Rosandra, a pochi metri dalla fermata dell’autobus…
La val Saisera è situata nel comune di Malborghetto Valbruna, è attraversata dal torrente Saisera ed è dominata dalle imponenti vette del Jôf Fuart (2.666 m) e del Jôf di Montasio (2.754 m). La valle è profonda pochi chilometri, e le acque del suo torrente si gettano in quelle del fiume Fella. Qui alla fine della vallata risalendo tutta la strada asfaltata si arriva al parcheggio 4 “Le ghiaie” dove noi abbiamo trascorso con il nostro furgoncino 2 giorni.
Curiosità: Saisera significa in sloveno “dietro il lago”; si ritiene infatti che un tempo in questo luogo sorgesse un lago di formazione glaciale, trattenuto a valle da uno sbarramento di tipo morenico; il lago sarebbe poi scomparso nel 1349 a causa di un terremoto che sconvolse la morfologia della vallata. (tratto da wikipedia)
L’altopiano del Montasio : Distante circa 6 km da Sella Nevea frazione del Comune di Chiusaforte, (UD) e circondata da imponenti cime come il Monte Canin montagna delle Alpi Giulie alta 2.587 m s.l.m. Segna il confine fra provincia di Udine e la Slovenia ed è l’ultimo massiccio montuoso delle Alpi Giulie in territorio italiano.